Muore il professor Ezio Burri, uno dei massimi studiosi del prosciugamento del Lago del Fucino

Il ricordo commosso degli Amici dell’Emissario, l’associazione di Capistrello con la quale aveva stretto un rapporto speciale di collaborazione.

Capistrello – Il professor Ezio Burri, studioso di fama internazionale, storico, archeologo, speleologo, uno dei massimi esperti italiani delle vicende legate al prosciugamento del bacino del Fucino, è venuto a mancare a Chieti, martedì scorso.

I suoi studi sull’Emissario Claudio-Torlonia hanno assunto nel tempo un’enorme valenza storico scientifica, non solo sul piano puramente accademico, ma anche e soprattutto dal punto di vista antropologico, testimoniando la lenta, inesorabile mutazione del profilo socio-economico delle popolazioni della Marsica.

Ezio Burri era nato a Chieti 74 anni fa, e lì risiedeva. È stato docente presso l’Università dell’Aquila dove ha insegnato geografia del paesaggio. Per conto del Centro Nazionale di Ricerca aveva coordinato alcune missioni di studio su antiche opere idrauliche sotterranee in Iran, Giordania e Turchia. Aveva inoltre dato alle stampe più di 120 pubblicazioni scientifiche, diffuse su varie riviste di settore, nazionali e internazionali. 

Il prossimo 7 agosto, il professor Burri avrebbe dovuto partecipare, con un proprio qualificato contributo, al seminario che l’associazione Amici dell’Emissario sta organizzando a Capistrello. Un evento che avrà come tema centrale la figura del minatore con la sua rilevanza nella realizzazione delle grandi opere sotterranee, a partire dagli antichi romani fino ai nostri giorni.

La notizia ha destato dispiacere e cordoglio fra gli Amici dell’Emissario, interlocutori appassionati e privilegiati di Burri. Lo studioso, fin dalla costituzione dell’associazione, aveva incoraggiato i volontari a portare avanti l’azione divulgativa di conoscenza dell’opera Claudiana in quanto convinto assertore che l’identità di una comunità si rafforza e si consolida attraverso la consapevolezza delle proprie radici.

Nelle parole del direttivo tutto il rammarico di questa perdita che certamente lascia un vuoto umano e di passioni difficilmente colmabile. «La notizia della scomparsa del professore ci ha colto di sorpresa. Fino a qualche giorno fa ci eravamo confrontati sulla scaletta dell’evento che abbiamo in programma, e seppur affaticato e minato dalla malattia, aveva comunque continuato a dispensare preziosi consigli e indicazioni.»

La nota conclude. «Ora ci sentiamo un po’ più soli ma forti del percorso fatto fino ad oggi con Ezio Burri. La sua notevole e minuziosa opera di studio merita di essere portata avanti perché c’è molto ancora da dire e da scoprire sull’Emissario Claudio. La nostra Associazione farà senz’altro la sua parte.»          

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