Abruzzo – Se avvistate, nascosto tra i cespugli o accucciato nell’erba, un piccolo di capriolo o di cervo e vi sembra abbandonato, non avvicinatevi! Anche quest’anno il Wildlife Research Center del Parco riceve chiamate da parte di persone che casualmente s’imbattono in piccoli di capriolo o cervo e, animate certamente dalle migliori intenzioni, richiedono soccorso oppure li prelevano per consegnarli alle cure dei veterinari.
Ma ATTENZIONE! Ci si trova davanti a piccoli animali selvatici che apparentemente sembrano abbandonati, ma che in realtà sono stati solo lasciati soli per un breve periodo. Infatti è del tutto naturale che proprio in questo periodo dell’anno, le femmine di capriolo o di cervo, per alimentarsi al pascolo, lascino spesso, ma solo per un tempo limitato, i loro piccoli soli, facendo affidamento sulle capacità mimetiche del mantello e sull’assenza di odori che possano attirare eventuali predatori. I cerbiatti rimangono nascosti tra l’erba fino a quando la madre non torna.
Spesso questo comportamento naturale viene erroneamente interpretato come un abbandono; è dunque assolutamente inopportuno intervenire. Se il piccolo viene raccolto nel tentativo di “soccorrerlo” di fatto lo si sottrae dal sito nel quale la madre si aspetterebbe di ritrovarlo: dopo alcuni tentativi di ricerca, la femmina di cervo o di capriolo cesserà di cercarlo e, anche qualora venisse riportato nel luogo di ritrovamento, se trascorso molto tempo, difficilmente la madre e il piccolo riusciranno a ricongiungersi. In questi casi il suo futuro è stato inevitabilmente compromesso e anche se i tecnici del Parco riusciranno ad allevarlo, sarà comunque destinato a vivere in cattività, perché avrà modificato il suo comportamento in modo irreversibile.
È ovvio invece che nel caso in cui si incontri un animale in reale difficoltà (con ferite evidenti, fratture movimenti innaturali, ecc.) evitando di avvicinarsi in modo imprudente, si dovrà segnalare quanto osservato al Wildlife Research Center del Parco (Sede di Caramanico Terme – 0864.2570333) oppure ai Carabinieri Forestale del Parco, mediante il numero unico 112.
Fonte: Parco Nazionale della Maiella