Nuove varianti Covid EG.5 e BA.X, Oms:” restare in guardia”. Il Ministro della salute Orazio Schillaci annuncia nuova campagna vaccinale in autunno “per tutti”

Torna l’allerta per il Covid. L’Oms qualche giorno fa, tramite il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che: “rimane il rischio che emerga una variante più pericolosa che potrebbe causare un improvviso aumento dei casi e dei decessi”. Il direttore generale sempre durante il suo intervento in una conferenza a Ginevra ha aggiunto che Sars-CoV-2 “continua a circolare in tutti i Paesi, continua ad uccidere e a cambiare” e rilancia: “la pandemia non è finita e l’Oms continua a valutare alto il rischio Covid-19 per la salute pubblica globale”.

A destare più preoccupazione è la nuova variante di Omicron EG5, che ha causato un aumento dei casi dell’80% dal 10 luglio al 6 agosto. EG5 attualmente è la seconda variante più diffusa al mondo ed è presente anche in Italia. È invece notizia di oggi la scoperta di una nuova variante da Danimarca e Israele, chiamata con il nome provvisorio BA.X dato che non è ancora chiaro quale sia la sua disegnazione Pango. Ad allarmare gli scienziati è l’alto numero di mutazioni sulla proteina Spike, 24 secondo qualche esperto, molto vicine però alle 32 della prima Omicron. “Finora – continua – ci sono solo poche sequenze” di ‘BA.X’ e “potrebbe non essere in grado di competere con le varianti attualmente dominanti e quindi non decollare”. Ma per Gregory è “da tenere d’occhio e potenzialmente preoccupante”.

Questo lignaggio “sembra essersi discostato da un primo antenato di Omicron, forse BA.2 o forse anche dalla Omicron originale (B.1.1.529). Se fosse da quest’ultima, il nome della nuova variante sarebbe BA.6”, scrive Gregory su Twitter, che conferma come “la prima sequenza è stata identificata in Israele e portata all’attenzione il ​​13 agosto, da allora – continua – altre due sequenze abbastanza simili sono state registrate in Danimarca”. Secondo lo scienziato, “il fatto che sia stata identificata in Israele e in Danimarca è un po’ preoccupante perché chiaramente non è limitata a una sola nazione”.

Il Ministero della Salute, presieduto da Orazio Schillaci, corre ai ripari ed ha annunciato tramite una circolare, “in concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, l’avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l’utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici la cui approvazione da parte di Ema e Aifa è prevista per fine estate/inizio autunno. Disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre”. Si prevede la possibilità di somministrazione della dose di richiamo a distanza di almeno 3 mesi dall’ultimo evento (ultima dose, a prescindere dal numero di richiami già effettuati o ultima infezione diagnosticata). È previsto, inoltre, che i nuovi vaccini aggiornati possano essere utilizzati anche per il ciclo primario. Fatte salve eventuali specifiche indicazioni d’uso, sarà possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale).

Il vaccino è fortemente raccomandato per gli over 60, i fragili di tutte le età, le donne incinte e in fase di allattamento, ma tutti potranno accedere alle dosi.

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