Nuovo motoraduno a Campo Imperatore, proteste della SOA: “Il piccolo Tibet d’Italia è ancora utilizzato come fosse un Luna Park”

Abruzzo – La Stazione ornitologica abruzzese (SOA) Onlus ha nuovamente denunciato l’utilizzo “selvaggio” dell’altopiano di Campo Imperatore, uno degli ambienti più iconici della Regione Abruzzo, che continua a causare danni irreparabili. Il recente motoraduno con campeggio libero ha portato centinaia di motociclisti a ritrovarsi nella località abruzzese, senza servizi igienici e con l’uso di mastodontici bracieri per arrostire la carne, direttamente sui campi.

È sconcertante pensare che dopo anni nulla è cambiato e gruppi di cittadini continuano ad usare un ambiente naturale come un Luna Park“, spiegano dalla SOA “Dopo quasi sette anni dalla prima segnalazione nulla è cambiato e, soprattutto, nonostante il picco della calura di questi giorni, quello che viene definito il “piccolo Tibet” d’Italia è ancora utilizzato come fosse un Luna Park, con aumento esponenziale dei rischi d’incendio. Ricordiamo, allora, per l’ennesima volta, che l’altopiano carsico in questione è la principale area di ricarica per le falde che alimentano importanti acquedotti regionali“.

La SOA chiede la tutela di questo ambiente unico e fragile, che rappresenta un’importante area di rifugio per numerose specie animali. L’Associazione sostiene che è necessario regolamentare l’accesso e la fruizione dell’altopiano con un numero chiuso di accessi in auto e moto, ingressi e parcheggi a norma ed a pagamento, nonché altre forme di utilizzo moderno dell’area che favorirebbero anche l’economia dei bellissimi paesi dai quali si sale a Campo Imperatore.

La completa assenza di interventi tanto di controllo preventivo quanto sanzionatorio nei confronti degli episodi descritti configura un preoccupante e non più tollerabile scenario di totale assenza delle istituzioni” spiegano dall’associazione che chiede di “riorganizzare, al più presto, la disciplina degli accessi a Campo Imperatore, mediante apposito regolamento, anche al fine di promuoverne un utilizzo ecosostenibile, similmente a quanto accade in tutti i Parchi del mondo…”.

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