Scurcola Marsicana – “Ora mi dimetto, ora non mi dimetto più”, il tira e molla dell’ex vice sindaco del comune di Scurcola Marsicana, Fabio Mammarella, non ha ottenuto il risultato sperato.
Grande risalto è stata data alla vicenda su testate giornalistiche, con accurati commenti da parte dell’opposizione, giunta persino a richiedere le dimissioni del sindaco, e accorati chiarimenti dello stesso protagonista.
I fatti.
Fabio Mammarella, forse in un momento particolare, rassegna le sue dimissioni da vice sindaco del Comune di Scurcola Marsica, alla sindaca Olimpia Morgante. La quale dopo richiesta di motivazione, protocolla la lettera di dimissioni che prende vita ufficiale. A quel punto il ripensamento.
Fabio Mammarella vuole ritirare quanto rassegnato adducendo che quella era solo una missiva confidenziale ad Olimpia e non al Sindaco, ma ormai i giochi erano fatti.
Molti gli errori commessi dall’ex vice-sindaco. Scrivere una lettera personale su foglio di carta intestata del Comune di appartenenza, con il proprio importante ruolo istituzionale, non può ritenersi privata.
Inviare la suddetta missiva alla “Cortese att.ne del SINDACO del Comune di SCURCOLA MARSICANA Maria Olimpia Morgante” non ha nulla di confidenziale.
Inoltrare tale documento sulla posta ufficiale del Sindaco, del proprio comune, non fa altro che avvallare la volontà di quanto riportato nella lettera.
Su queste linee la Sindaca Olimpia Morgante ha ufficializzato le dimissioni protocollando la richiesta. Da qui il ripensamento del genere “ma io non volevo!”
Per una sorta di parcondicio è sembrato giusto sentire anche l’altra campana, documenti alla mano la Sindaca del Comune di Scurcola Marsicana, ha compiuto correttamente l’iter burocratico. Nulla da eccepire.
I ripensamenti non si addicono agli uomini politici, la nostra Italia ne sa qualcosa. Le decisioni quando vengono prese devono essere rispettate, per la propria formazione di uomo e di amministratore di una città.