Nel corso dell’anno il nostro tempo subisce due cambiamenti importanti: l’ora legale e l’ora solare.
L’ora legale è quella che uno stato sceglie per convenzione e che noi definiamo orario estivo. L’ora solare è stabilità astronomicamente dal passaggio del Sole per il meridiano locale e che viene considerato invernale. Quando il sole raggiunge il punto più alto della sua traiettoria in cielo, in quel luogo è mezzogiorno. Ogni meridiano, quindi, ha la sua specifica ora solare.
Per comodità, ogni nazione adotta, su tutto il territorio, un’unica ora, generalmente si adotta l’ora solare presente nella capitale. Pochi sanno che lo spostamento delle lancette risale al settecento e fu opera di uno dei padri fondatori degli Stati Uniti: Benjamin Franklin. Egli fu il primo a rendere esplicito il concetto che spostando le lancette dell’orologio si potesse ricavarne un risparmio energetico, ma non fu ascoltato.
Forse perché l’industrializzazione era nella sua fase iniziale e doveva ancora accendere i motori.Per vedere realizzata l’intuizione di Franklin bisognò aspettare un paio di secoli, quando il ciclo economico e produttivo fu in tumultuoso sviluppo. Nel 1884, per armonizzare le ore tra i vari Stati, la conferenza di Washington creò l’ora legale: suddivise la Terra in 24 spicchi uguali, detti fusi, è quella che si ha a metà strada tra i due bordi del fuso.
In Italia spesso si definisce “legale” quella che in realtà è l’ora estiva, cioè lo slittamento in avanti di 60 minuti, stabilito per legge, dell’ora normalmente in vigore. Nel 1916, in Inghilterra, William Willet, un imprenditore tanto testardo quanto instancabile, fu promotore dell’introduzione dell’ora legale, e riuscì a farla passare alla Camera dei Comuni che da allora prese il nome di British Summer Time. Nello stesso anno, 1916 appunto, l’ora legale fu adottata in Italia (fino al 1920). Cominciò così da noi una storia, quella dell’ora legale, molto poco lineare. Nei decenni a venire fu ristabilita, soppressa, riammessa e ripudiata.
Per venti anni, dal 1920 fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, dell’ora legale si persero le tracce. Fu ripristinata e abolita diverse volte tra il 1940 e il 1948. Nell’anno in cui entrò in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, l’ora legale riuscì finalmente a prender forma stabile, guadagnando cittadinanza. Le querelle però non sparirono, solo si spostarono su un altro fronte, quello delle date.
Per ben quattordici anni, dal 1966 fino al 1980, si stabilì che dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre. Poi qualcuno deve averci ripensato. Così per altri quattordici anni (1981-1995) si decise di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. A dare una definitiva sistemazione alla faccenda ci pensò l’Europa: nel 1996 entrò in vigore il regime definitivo a livello europeo, e si dispose di prolungare ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Oramai sembra definitivamente stabilita. Per portare indietro le lancette dell’orologio di un’ora, si deve aspettare l’ultima domenica di ottobre. Nel 2017, il passaggio dall’ora legale (ora estiva) all’ora solare (ora invernale) avverrà tra sabato 28 e domenica 29 ottobre. Per il 2018, il passaggio dall’ora solare all’ora legale sarà il 25 Marzo 2018. Dall’ora legale all’ora solare avverrà nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre. Ogni cambiamento si ripercuote comunque sul fisico delle persone che subiscono disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, stress cardiaco e psicologico. Quindi in prossimità del cambio orario rilassiamoci e prima di andare a dormire beviamo una bella tisana conciliante il sonno. . . sorgerà il sole anche l’indomani.