Abruzzo – La femmina F26, conosciuta con il nome di Petra, è un una orsa adulta di oltre 15 anni che, in primavera ha partorito 2 cuccioli. L’orsa, per via del suo comportamento confidente e condizionato dal cibo di origine antropica, ad agosto 2023 è stata catturata è munita di radiocollare. Nei mesi invernali del 2024, prima di uscire dall’ibernazione, ha perso il radiocollare in tana, forse perché dimagrita per aver partorito ed allattato i due meravigliosi cuccioli che oggi porta al suo seguito. La sorpresa è stata, appunto, averla ritrovata, in primavera inoltrata, con due cuccioli.
Dai riscontri genetici, il genotipo di Petra coincide con quello di una giovane femmina campionata nel 2017 e successivamente nel 2021 (nei pressi di un carotaio) in un’area compresa tra il Comune di Villavallelonga e Lecce dei Marsi. L’orsa è fortemente condizionata dai rifiuti e da resti alimentari diffusi (crocchette per cani, piccole discariche) e, dopo la messa in sicurezza di alcuni cassonetti con le sbarre per non farli rovesciare dall’orso, quando queste, per disattenzione, vengono lasciati con la sbarra alzata, lei ne approfitta immediatamente, continuando a perlustrare il centro abitato alla ricerca di queste risorse comode e a portata di zampa. Ogni volta ovviamente che trova i resti alimentari rafforza il suo condizionamento e le sue abitudini.
D’altronde perché non provare, di tanto in tanto, se c’è possibilità di trovare cibo facile?
Non solo rifiuti: Petra ha utilizzato il centro abitato anche per la ricerca di frutta (uva e mele), sia in proprietà abbandonate, sia in quelle abitate, e in alcuni spazi urbani naturali più “nascosti” (piccoli boschetti e/o arbusteti) come sosta e rifugio in ore notturne. L’orsa quando era molto giovane è stata fortemente condizionata da siti di scarti alimentari (carote) utilizzati per l’alimentazione gli animali domestici.
Lo scorso anno, il condizionamento alimentare legato soprattutto alla ricerca attiva di mangime per cani, ha fatto sì che l’orsa ha frequentato con insistenza (ripetute visite anche giornaliere) un giardino o un magazzino adiacente a delle abitazioni. Il suo condizionamento, nell’estate 2023, si è acuito in questi contesti, anche per l’abitudine di alcuni cittadini di lasciare cibo lontano da casa per allontanarla dalle loro abitazioni, comportamento che ha invece scatenato, nell’orsa, l’esatto opposto.
Per coesistere con gli orsi è importante comprendere che il comportamento di alcuni di loro dipende anche dalle nostre abitudini. Quella della “mancanza di cibo” è una storiella che piace molto, perché mette a riparo il singolo da ogni responsabilità. In questa estate del 2024 l’orsa Petra e i suoi cuccioli non hanno fatto molte incursioni in paese, a differenza del 2023. Le poche volte in cui è successo sono episodi causati dalla poca attenzione delle persone che hanno lasciato le sbarre dei cassonetti alzate o la busta dell’umido esposta durante la notte, contravvenendo all’ordinanza del Sindaco di Lecce nei Marsi. Eppure, tanto è bastato affinché alcuni post e articoli alimentassero la polemica, gridando all’emergenza.
Raccontiamo questo perché vogliamo sottolineare l’impegno, da un lato dell’Amministrazione di Lecce nei Marsi nell’emanare un’ordinanza avente oggetto anche la raccolta dei rifiuti e dall’altro quello di molti cittadini nel rispettarla con attenzione e zelo. In un territorio antropizzato come quello degli Appennini Centrali è impensabile credere che, non ci sia nessun orso marsicano che si imbatte nelle attività umane, senza approfittarne. Per fortuna, ad approfittarne, su circa 60 orsi, quelli che “percepiamo affamati” sono solo 5, mentre gli altri avranno optato per una dieta ferrea…
La coesistenza è un equilibrio dinamico per il quale il comportamento umano rappresenta spesso la variabile determinante: come visto con Petra basta la disattenzione di un singolo per portare nuovamente un orso in Paese.
Come usano dire in Nord America, bisogna essere “consapevoli della presenza di orsi”, bisogna portare attenzione e adottare i giusti comportamenti. Per il bene degli orsi e per la sicurezza delle persone. Per questo, quindi, è necessario:
1. Non lasciare incautamente o deliberatamente cibo (rifiuti, o cibo per cani)
2. Rimettere sempre le sbarre di protezione sui bidoni dei rifiuti in modo che l’orso non possa buttarli giù e aprirli
3. Non alimentare gli animali domestici con mucchi enormi di scarti vegetali lasciati senza protezione
4. Costruire i pollai dei nostri animali domestici, non con materiali fatiscenti e di scarto, facilmente distruttibili, ma in muratura e con porte degne di questo nome.
5. Evitare di appostarsi o inseguirli per vederli, al solo scopo di fotografarli o di fargli un video;
Solo quando avremo, tutti, adottato questi comportamenti sarà possibile confrontarsi e anche discutere su cos’è la vera coesistenza e quanto è necessario metterla in pratica per la nostra stessa sopravvivenza. Non possiamo chiedere a Petra di non mangiare il cibo che gli lasciamo in Paese, ma possiamo chiedere alle persone, di aiutarci a tenerla in Natura, non facendole trovare più cibo. Ora Petra ha due cuccioli. Come abbiamo sempre scritto: non è detto che una madre condizionata e confidente allevi prole altrettanto confidente ma è fortemente probabile se continua a trovare fonti trofiche nei paesi.
La filosofa Simone Weil, con geniale semplicità, scrisse: “In rapporto a un problema qualsiasi ho creduto talvolta che conoscere significasse risolvere, mentre ora so che significa conoscere come mi riguarda”. Il nostro è un meraviglioso territorio a misura d’uomo, dimostriamo che è anche a misura d’orso. Non c’è più tempo per le discussioni inutili ma è tempo di agire, ognuno per la propria parte.
Fonte: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
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