Anche nel 2022 il personale del Servizio Scientifico, i Guardiaparco e i Carabinieri Parco hanno svolto le importanti operazioni di conta delle femmine di orso con i cuccioli. Questa attività, condotta dal Parco da oltre 15 anni, si realizza attraverso molteplici servizi sul territorio, tra cui sessioni di osservazione dedicate, svolte specialmente in alta quota.
Grazie a queste operazioni nel 2022 sono stati realizzati 32 avvistamenti/filmati di femmine con piccoli dell’anno. A seguito delle analisi dei dati, basate su criteri spazio-temporali, dati genetici e fototrappolaggio, è possibile affermare che nello scorso anno è stato contato un minimo di:
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Le tre unità familiari sono state individuate tutte all’interno del Parco, nel settore nord, con puntate nelle aree immediatamente esterne ai confini dell’area protetta, come peraltro già accaduto altre volte negli anni passati.
A questi risultati si aggiunge poi la fantastica notizia raccontata qualche tempo fa dagli amici e colleghi della Riserva Naturale Monte Genzana, con l’accertamento, per la terza volta, della presenza di una femmina con due cuccioli dell’anno sul territorio dell’area protetta regionale e che si conferma come una delle più interessanti in termini di espansione dell’areale storico.
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Il monitoraggio inizia a fine aprile e termina la seconda metà di settembre, con il picco delle attività nel periodo estivo, partendo però dalla verifica, in primavera, delle segnalazioni relative ai primi avvistamenti di femmine con cuccioli dell’anno. Si effettuano delle osservazioni con binocoli e cannocchiali, che si dividono in sessioni “mirate”, ovvero realizzate su poche postazioni in una specifica area, e sessioni in “simultanea”, ovvero condotte contemporaneamente da numerosi operatori con l’obiettivo di coprire un’area più ampia. A queste poi si aggiunge un’ulteriore strategia di campionamento mediante l’uso di fototrappole installate in postazioni strategiche. I risultati ottenuti vengono analizzati tenendo conto di criteri spazio-temporali (data, ora e distanza tra gli avvistamenti) e di caratteristiche peculiari degli individui (segni e/o marcature naturali e/o artificiali), così da assicurarsi che gli stessi individui non vengano contati due volte. L’obiettivo è quello di ottenere un numero minimo affidabile dei gruppi familiari.
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Dal 2006 al 2022 si sta assistendo nel PNALM a livelli di produzione (numero di unità familiari) e produttività annuale (numero di cuccioli nati) compatibili con le massime capacità riproduttive per questa popolazione: la media annuale è di 4 femmine riproduttive (min-max: 1-9) e 8 nuovi nati (min-max: 3-16). Complessivamente i dati degli ultimi anni indicano la stabilità della presenza delle femmine nell’area del PNALM, ma anche la ripresa ed espansione della popolazione al di fuori dell’area protetta grazie alla presenza ormai costante di almeno una unità familiare nell’area che interessa la Riserva del Monte Genzana e il Parco della Maiella. Dal 2006 al 2022 sono nati almeno 144 individui e considerando una mortalità del 50%, come stimata dai più recenti modelli pubblicati (Gervasi e Ciucci 2017), sono almeno 72 i nuovi nati nella popolazione sopravvissuti al primo anno di vita.
Al netto di queste buone notizie, e mettendo in archivio anche il fatto che il 2022 si è chiuso senza nessun episodio di mortalità per cause antropiche accertato, va ovviamente ricordato che sono ancora molti i fattori di rischio che limitano l’espansione e la crescita di questa popolazione. Parchi, Istituzioni e Cittadini possono e devono fare la loro parte per rendere sempre di più l’Appennino un territorio a misura d’orso.
Foto: Angelina Iannarelli