Pescasseroli – “I dati ufficiali pubblicati dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) confermano la nascita di 14 cuccioli di orso marsicano nel 2024. Si tratta di un numero positivo per la sottospecie appenninica, ma analizzando i dati con maggiore dettaglio si scopre che solo 2 cuccioli sono nati all’interno del Pnalm, mentre ben 12 sono nati fuori parco”, lo scrive lo zoologo Paolo Forconi.
“Molto critica – continua – è la situazione in Molise, regione di origine del Direttore Sammarone, in cui da 3 anni non ci sono più cuccioli nati. Si tratta di una ulteriore prova che la politica dei divieti e delle riserve integrali non sono favorevoli all’orso marsicano, che infatti frequenta maggiormente le aree esterne, nonostante la caccia, il pascolo di vacche e cavalli e nessuno dei divieti imposti dal Parco.
È inutile chiudere i sentieri, vietare di uscire dai sentieri e vietare le zone dei ramneti agli escursionisti. L’orso frequenta le zone dove c’è più cibo, anche se sono disturbate dalla caccia, dai cercatori di funghi e tartufi, dai boscaioli, frequentando anche numerosi paesi durante i periodi di scarsità alimentare.
L’importanza del pascolo di vacche e cavalli è duplice, sia perché dove c’è il pascolo l’erba verde ricresce a primavera ed in autunno, sia per le carcasse di animali morti, fondamentali per l’orso. Dove non c’è pascolo di bestiame, invece, l’erba rimane secca e si espandono il falasco ed i ginepri. Il pascolo di bestiame favorisce, inoltre, anche una maggiore biodiversità di piante, come dimostrato da uno studio svolto dal Parco stesso. Le vacche e i cavalli, in pratica, svolgono il ruolo dei grandi pascolatori che in passato era svolto dai cavalli selvatici e dall’uro.
Nelle zone fuori parco, inoltre, la caccia al cinghiale riduce la densità di questo competitore alimentare, soprattutto per le ghiande ed altri frutti che cadono a terra, cosicché gli orsi trovano più cibo fuori parco. Il Pnalm sarà capace di comprendere questi fenomeni ecologici e cambiare l’attuale politica di gestione degli orsi, affinché essi tornino a riprodursi anche nelle zone centrali del parco, tra il M. Marsicano, Iorio e la Camosciara?”.