Ospedale di Avezzano a rischio polo Covid?, Marsilio “lo decide il Padreterno”

Avezzano – Mentre il Presidente del Consiglio Conte apponeva gli ultimi ritocchi all’ennesimo Dpcm che avrebbe suddiviso il paese per fasce di criticità, attribuendo i colori in funzione della gravità della situazione, ad Avezzano, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, visitava l’ospedale.

Ad accompagnare il Presidente, gli Assessori Nicoletta Verì e Emanuele Imprudente, con al seguito il consigliere regionale marsicano della Lega, Simone Angelosante, il capogruppo della Lega presso il consiglio comunale di Avezzano, Tiziano Genovesi e il Direttore Generale della Asl1 Abruzzo, Roberto Testa. Ad attenderli, il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio e l’Assessore alla Sanità del comune, Maria Teresa Colizza.

Nello scambio di vedute che si è svolto sul piazzale di fronte alle telecamere, Marsilio ha promesso un pronto soccorso con spazi divisi e protetti, spazi più ampi e separati, al fine di scongiurare potenziali contagi. Ha garantito il potenziamento della terapia intensiva e sub intensiva con posti letto dedicati.

«Ad oggi, stiamo affrontando scrupolosamente le necessità cliniche ed assistenziali più urgenti della popolazione marsicana in considerazione dell’aumento della curva dei contagi.» dice il Presidente.

Parole che preoccupano, alla luce delle fortissime criticità palesate dalla sanità marsicana in queste dure settimane caratterizzate dalla disorganizzazione delle procedure e dalla farraginosità dei protocolli, a cui hanno sopperito solo l’umanità e il senso di responsabilità di medici e paramedici.

Ormai non si contano più gli articoli della stampa locale che raccontano storie di malasanità, indegne di un paese occidentale. Attese interminabili al pronto soccorso, file di ambulanze davanti al nosocomio per lunghe ore sottratte a ulteriori operazioni di pronto intervento. Malati in attesa, all’interno delle loro auto, uno di questi, deceduto fra le braccia dei congiunti sopraffatti dal dolore.

A tutto questo Marsilio risponde che i lavori per rendere gli ospedali più resistenti, e capaci di ospitare i reparti Covid, sarebbero stati autorizzati dal governo solo l’8 ottobre. «Io ho ricevuto la delega dal Commissario in quella data. Da quel momento abbiamo dimezzato i tempi, sia per l’affidamento delle progettazioni e l’espletamento delle gare, sia per la consegna, prevista in 45 giorni, un mese prima. I lavori saranno pronti, infatti, a fine dicembre.»

Il Presidente ha illustrato al sindaco Di Pangrazio le tempistiche degli interventi con consegna dei lavori il 22 novembre e tempi di realizzazione di 5 settimane. Il sindaco gli ha risposto che l’ospedale non ha le caratteristiche tecnico-logistiche per essere trasformato in ospedale Covid ma deve rimanere una struttura di primo livello, con tutti i reparti previsti per far fronte a tutte le esigenze, non solo a quelle Covid.

Posizioni nettamente divergenti che hanno trovato un unico punto di contatto nella comune idea di destinare i locali attualmente adibiti ad uffici amministrativi a corsie per la degenza dei malati, per ovviare alla carenza di posti letto.

Secondo Marsilio bisogna ridefinire l’attività dell’ospedale di Avezzano in funzione anti-Covid e utilizzare le strutture di Pescina e Tagliacozzo per gli interventi urgenti ma brevi. In questo modo si eviterebbe il blocco delle prestazioni garantite. La riorganizzazione andrebbe ad impattare anche sul reclutamento e la riallocazione del personale e delle tecnologie di supporto.

«Quanto, questo ospedale resterà o non resterà Covid, lo decide il Padreterno. Oggi non sappiamo se tutto questo sarà sufficiente a reggere l’urto al moltiplicarsi dei casi, e se, l’ospedale entrerà in sofferenza. Se ciò accadrà dovremo interrompere la chirurgia. Lo stesso problema ce l’ha Berlino, Parigi, Milano, Roma, il Policlinico Umberto I°, non solo AvezzanoQueste le parole di Marsilio.

Di Pangrazio ha ribadito i limiti tecnici della riconversione del San Filippo e Nicola, indicando le tende allestite sul piazzale per ospitare provvisoriamente i malati, che ha definito assolutamente inadeguate in termini di risposta. Ha dato l’immediata disponibilità a spostare gli uffici amministrativi presso la sede della ex Comunità Montana. «Sono 15 giorni che dico queste cose. Da quindici giorni dico di assumere degli infermieri ma se fate gli avvisi solo per un mese di lavoro, non viene nessuno.»

L’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, ha ribattuto che la Regione avrebbe agito attraverso una programmazione adeguata e con risposte appropriate a quelle che sono le priorità del momento, in una logica modulare che varia al variare della curva epidemiologica. Ma sul tema del tracciamento e dell’analisi dei tamponi ha trovato la ferma reprimenda di Di Pangrazio che già nella primavera scorsa aveva proposto, inascoltato, di usare i laboratori del Crua.

In effetti i tamponi molecolari che oggi vengono fatti ad Avezzano, sono analizzati a Teramo perché la Marsica è priva delle apparecchiature per svolgere questa tipologia di analisi. Dalle affermazioni di Marsilio e del Direttore Generale Testa, sembrerebbe che la regione Abruzzo abbia acquistato due attrezzature negli USA, delle quali, una recapitata, l’altra ancora ferma negli States.

Nella nota stampa diramata a fine giornata dalla Regione Abruzzo, il Presidente Marsilio dice che per Avezzano, qualcuno dovrebbe porsi qualche interrogativo, tornando indietro nel tempo, quando chi doveva investire su un settore vitale come la sanità, non lo ha fatto. Insomma, per lui, la colpa è di chi c’era prima, nel più classico degli sport italici. Lo scaricabarile.

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