Avezzano – “Siamo venuti a conoscenza del trasferimento degli uffici della Polizia locale nel Palazzo Torlonia da circa un mese e siamo restati in silenziosa e rispettosa attesa che il procedimento amministrativo arrivasse a conclusione, però di fronte al contenuto della nota pubblicata, venerdì 23 febbraio, sul sito istituzionale del Comune di Avezzano e su alcune testate giornalistiche, dove testualmente si legge: ”… proprio le stanze affrescate e più pregiate, sono ad oggi adibite ad usi impropri. Per esempio, su una porta è stata apposta l’indicazione di “Archivio di Stato” mentre all’interno è stato trovato materiale per il caffè e altre bevande”, non potevamo e non possiamo restare in silenzio. Se si voleva dare una informazione veritiera, completa e non distorta, si doveva dire che non si tratta delle sale affrescate e che in quella stanza si trova materiale tecnico occorrente per le attività di riproduzione del materiale archivistico (digitalizzazione, fotoriproduzione), per le attività di promozione e valorizzazione, per le attività di didattica degli archivi insieme con altro materiale bibliografico. Ci chiediamo quale sarebbe stata la reazione del Comando se una tale grave accusa fosse stata rivolta alla Polizia locale”. E’ quanto afferma il personale dell’archivio di Stato in una nota di risposta alla Polizia Locale.
“E’ opportuno rammentare che L’Archivio di Stato ha in locazione, dalla Regione Abruzzo, due stanze e l’uso non esclusivo di altre stanze, da circa tre anni. Nel corso di tale periodo riteniamo di aver fatto del patrimonio documentario che conserviamo e del palazzo che ci ospita un uso molto appropriato e a questo proposito, tralasciando tutte le altre attività del nostro Istituto, vogliamo fornire qualche numero riferito solo all’ultimo biennio e relativo alle attività educative e promozionali rivolte ad ogni tipo di pubblico ed in particolare a studenti di ogni ordine e grado: per mostre ed altri eventi culturali promossi direttamente dall’Archivio e in collaborazione con altre istituzioni 3500 presenze; per l’alternanza scuola-lavoro ed Erasmus 219 studenti per oltre 754 ore di tutoraggio; 125 visite guidate con la presenza di 1928 partecipanti, soprattutto studenti; presenze in sala studio di ricercatori, studenti e studiosi 1332; nel contempo non abbiamo trascurato le altre attività istituzionali che sono in capo al nostro Istituto”.
“Per quanto riguarda la cosiddetta blindatura della parte che dovrebbe essere occupata dalla Polizia locale ci è stata ripetutamente riferita dal tecnico comunale incaricato di seguire i lavori, in virtù dell’uso dei servizi igienici che l’Archivio ha in questa ala del palazzo, il quale tecnico, con dovizia di particolari – predisposizione di una camera di sicurezza, presenza di armi, di materiale sequestrato, fascicoli di polizia giudiziaria, ecc. – ha fatto presente la necessità di isolare la parte destinata ad accogliere il Corpo di polizia locale dal resto del palazzo per le evidenti ragioni di sicurezza derivanti dalla specificità delle funzioni di un corpo di polizia”.
“Infine, tralasciando l’aspetto connesso alle conoscenze e competenze che ci porterebbe verso polemiche di tipo personale , che non abbiamo nessuna intenzione di perseguire, non possiamo essere indicati come omissivi di controlli in merito alla apposizione di una serratura alla porta di una stanza locata dalla regione Abruzzo al comune di Avezzano, in occasione delle celebrazioni del centenario del terremoto del 13 gennaio 1915, pertanto sotto il diretto controllo del Comune stesso, come le restanti parti del palazzo, come opportunamente ricorda lo stesso Comando di Polizia locale”.
“In conclusione, si vuole anche ribadire che la posizione del personale dell’Archivio è stata sempre di assoluta collaborazione, attraverso fatti concreti, con tutte le istituzioni presenti nel territorio, principalmente con il comune di Avezzano e con qualsiasi amministrazione che si sia succeduta alla guida della Città. Un esempio di fattiva collaborazione risale proprio ai giorni di giovedì e venerdì di questa settimana, quando gli studenti di tre classi della Scuola media “Corradini – Pomilio”, nell’attesa di un appuntamento preso con il Comune, sono state ben volentieri accolti e guidati nella visita dal personale di questo Archivio”.