Abruzzo – Il capogruppo PD in consiglio regionale Silvio Paolucci sui ritardi della regione Abruzzo per lo screening sierologico sul personale scolastico.
“Fra 22 giorni dovrebbero riaprire le scuole, il 24 agosto dovrebbero partire i primi test sierologici sul personale scolastico secondo quanto disposto dal ministero della Salute, ma in Abruzzo la Regione dorme e dopo una poderosa sveglia da parte dei medici di famiglia, da giorni in attesa di poter operare, mette nero su bianco gli indirizzi operativi solo il 20 agosto, a 4 giorni dall’avvio dello screening sierologico”, rileva il capogruppo in Consiglio regionale PD Silvio Paolucci che sull’argomento sta preparando un’interrogazione.
L’Ordinanza Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 è del 24 luglio, la n. 17, gli indirizzi attuativi conseguenti sono stati varati e trasmessi alle Regioni, Asl, assessorati e medici già il 7 agosto, ma da allora solo il 20 agosto la Regione Abruzzo rimbalza alle Asl, alla struttura, ai medici di famiglia e all’Ufficio scolastico regionale i propri indirizzi sull’esecuzione dei test, che ricalcano i 6 punti dell’ordinanza governativa.
“Prima le ferie, poi la prevenzione – così l’ex assessore alla Sanità –. Viene da pensare questo a fronte di un ritardo imbarazzante da parte della macchina organizzativa che in teoria, ma solo in teoria, dovrebbe partire il 24 agosto, cioè adesso. I medici di famiglia attendono da settimane di sapere come muoversi, visto che saranno coinvolti in prima linea, anche gratuitamente, per l’esecuzione dei test, hanno legittimamente chiesto alla Regione un incontro operativo che ad oggi non ci risulta si sia svolto, sebbene l’ipotetico avvio della campagna sia domani.
Che lavoro si sta facendo a monte per consentire l’avvio dei test? E come funzionerà la presa in carico per il tampone, in caso i test rilevino gli anticorpi? Tutto questo ad oggi non ci è ancora dato sapere e, vista la penuria riscontrata per tutta l’emergenza Covid, i medici di famiglia chiedono per tempo dispositivi di protezione, per evitare di rimanere sprovvisti e scontare così altri ritardi, com’è accaduto per i vaccini anti influenzali.
L’ordinanza del commissario Domenico Arcuri dispone che debbano essere individuati i nominativi del personale scolastico, compito delle Asl, i medici dovranno però isolare quelli che rientrano fra i propri assistiti. Le Asl dovranno anche fornire ai medici tutto il necessario per metterli in condizione di procedere con i test e questi dovranno comunicare e aggiornare quotidianamente i risultati ai Dipartimenti Asl, perché arrivino alla struttura commissariale e all’Istituto superiore di Sanità per il monitoraggio relativo.
Oltre a scrivere queste cose, la Regione le ha fatte? Ha predisposto la macchina organizzativa? Ha controllato che chi deve agire a partire dal 24 agosto sia in condizione di farlo? Abbiamo paura di no. Come con seria preoccupazione riscontriamo la mancanza di un ruolo di riferimento e coordinamento da parte della Regione per tutta l’organizzazione pratica sul fronte scolastico, quello che comprende il personale, gli studenti e le famiglie, un mondo al quale fra 22 giorni insieme al diritto allo studio dovranno essere garantiti sicurezza, monitoraggio e interventi tempestivi a tutela della salute di tutti”, conclude Paolucci.