Abruzzo – Nessuna relazione tra la durata dell’organo di amministrazione del Parco naturale regionale Sirente Velino e la scadenza della legislatura; il decreto Milleproroghe passato in consiglio è servito a riallineare le scadenze del direttivo, che si è costituito in due fasi diverse, esattamente come è avvenuto per i parchi nazionali.
Nessuna ‘sveltina’ e nessuno spoil system: il Cda dei Parchi ha una durata di 5 anni dalla nomina, così è emersa la necessità di un allineamento della scadenza, nel 2021 (con scadenza luglio 2026) sono stati designati il presidente, Francesco D’Amore, sindaco di Fagnano alto; il vicepresidente, Gianfranco Tedeschi, primo cittadino di Cerchio; i consiglieri Francesco Franceschi, consigliere comunale di Rocca di Cambio e Sabatino Musti, consigliere comunale di Castelvecchio Subequo.
Nel 2023 si sono aggiunti – con nomina della Regione Abruzzo e scadenza quindi nel 2028 – altri 3 componenti: Antonio Di Bartolomeo, sindaco di San Demetrio ne’ Vestini; Francesco Benedetti, consigliere comunale di Rocca di Mezzo, e l’ingegnere dell’Ater dell’Aquila, Sarah Salem.
La nota di chiarimento del presidente del Parco, Francesco D’Amore, si è resa necessaria per replicare al comunicato stampa di Sinistra Italiana L’Aquila, per cui il decreto Milleproroghe di recente approvazione avrebbe sanato una presunta anomalia amministrativa; la nota di SI era stata preceduta da una segnalazione di Daniele Iacutone, esponente di Sinistra Italiana e candidato al Cda del Parco.
Per il presidente D’Amore si tratta di “un miscuglio di illazioni, poco comprensibili che merita di essere dipanato e spiegato agli abruzzesi”.
Nello specifico, il presidente spiega: “Dopo la mail dello Iacutone, l’Ente Parco (che già aveva peraltro ben chiara la situazione) ha inviato il 9 gennaio scorso una nota di richiesta di approfondimento all’Assessore/Vicepresidente con delega ai Parchi e Foreste, Emanuele Imprudente, in cui si riportava anche il novellato dell’art 3 della LR42/2011 (aggiornata al 15/01/2022) che tra l’altro così recita: ‘[…]I membri del Consiglio direttivo, compreso il Presidente, durano in carica cinque anni con decorrenza dallo specifico atto di nomina e non possono essere nominati per più di due volte consecutive’.
Già da questa lettura – sottolinea il presidente D’Amore – è palese che i Consiglieri restano in carica 5 anni dallo specifico atto di nomina, senza alcun riferimento alla legge regolante dello spoil system, per cui i 4 membri indicati dalla Comunità del Parco e di nomina della Giunta Regionale, cioè il Presidente D’Amore, il Vicepresidente Tedeschi, Musti, Franceschi – nominati con DPGR 34 e 35 del 14/07/2021 – terminerebbero il mandato nel luglio del 2026, mentre i tre consiglieri di nomina del Consiglio Regionale, nominati il 28/02/2023, terminerebbero nel febbraio del 2028”.
Inoltre, l’Assessore Imprudente ha inoltrato la richiesta di parere alla competente Direzione Affari della Presidenza e Legislativi del Consiglio regionale che, in maniera chiara e inequivocabile, ha risposto che: “Dalla lettura della norma medesima si evince chiaramente che essa, quanto alla durata dell’organo di amministrazione dell’Ente Parco, non fa alcun riferimento alla scadenza della Legislatura, come previsto dall’art. 42 dello Statuto regionale, né rimanda alle disposizioni di cui alla L.R. n. 27/2005”.
“Ad abundantiam, – aggiunge D’Amore – si fa presente che tale volontà regionale è in linea anche con quella del legislatore statale, laddove con la L. 394/1991, recante ‘Legge quadro sulle aree protette’, all’art. 9, comma 12 – Ente Parco’, dispone che: ‘Gli organi dell’Ente parco durano in carica cinque anni’”. Tra l’altro, “si fa presente che lo stesso criterio è stato utilizzato nel 2021 con i Parchi Nazionali e nessuno ha avuto nulla da eccepire”.
Per quanto riguarda invece il riferimento alle competenze dei Consiglieri, “si fa presente che le nomine di tutti i membri rispondono appieno ai dettami della legge 42/2011, sia nei requisiti che nel rispetto di casi di incompatibilità e inconferibilità.
Parafrasando quanto riportato dall’articolo di Sinistra Italiana, ‘Ci spiace riscontrare che, come spesso pratica la sinistra italiana aquilana, invece di fare un plauso a questa Amministrazione che ha saputo ridare dignità e identità a un Ente, che attualmente ha tra i Parchi Italiani uno dei più alti indici di efficienza (Prima Green Community d’Italia, Primo Parco Europeo del Respiro, circa 16 milioni di Euro di progetti finanziati e in itinere ecc), esce sulla stampa solo per fare polemiche strumentali e prive di fondamento”.
Si precisa, infine, che il presidente D’Amore nel 2021, appena nominato, come suo primo atto, ha rinunciato all’indennità e che i sei componenti del Consiglio Direttivo non percepiscono alcuna indennità.
Comunicato stampa Parco Sirente-Velino