Parte dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise il progetto della Rete italiana dei TreeTalker che monitora la vita degli alberi

Abruzzo – Lo scorso 22 gennaio 2024 sono iniziati i lavori per la realizzazione della rete italiana dei TreeTalker (Italian TreeTalker network). Dopo una prima fase di sperimentazione avviata nel 2020 mediante un Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) “The Italian TreeTalker network (ITT-Net) continuous large scale monitoring of tree functional traits and vulnerabilities to climate change”, si è deciso di implementare una rete di monitoraggio, a scala nazionale, finalizzata a monitorare in continuo alcuni processi biologici all’interno di alberi e siti di studio per analizzare le dinamiche e gli impatti del cambiamento climatico sulle foreste italiane.

Per coordinare il progetto e favorire la più ampia partecipazione e sinergia tra i ricercatori coinvolti, la SISEF – Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale ha costituito un apposito gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Marco Marchetti e supportato dalla collaborazione di ricercatori afferenti a diversi atenei e centri di ricerca Italiani, insieme alla Fondazione Alberi Italia e con il supporto di progetti di ricerca finanziati nell’ambito del PNRR, tra tutti: GEOSCIENCES.

Ogni area oggetto di indagine è strutturata in modo da osservare tre situazioni rappresentative delle foreste italiane: boschi sentinella (quelli ai limiti altitudinali superiori e quindi maggiormente esposti alle variazioni climatiche), boschi produttivi e boschi di neoformazione. Le aree studiate sono distribuite nelle Alpi e negli Appennini, in modo da seguire quella che è l’infrastruttura più famosa a livello nazionale: il sentiero Italia.

Il monitoraggio si concretizza attraverso l’uso di strumenti tecnologici innovativi, chiamati “Tree-Talker”, che permettono di misurare le dinamiche di accrescimento, di stabilità e di vitalità delle piante in maniera continua, e mediante il monitoraggio di fattori climatici e del suolo, al fine di comprendere il dinamismo di crescita delle piante, come risposta alle pressioni esercitate dal cambiamento climatico.

Considerando la valenza del progetto, e la posizione geografica, nonché le caratteristiche socio-economico ed ecologiche che caratterizzano il territorio all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il gruppo di lavoro ha deciso di iniziare le attività per la realizzazione della rete proprio dal PNALM, per poi proseguire a sud verso il Molise, Campania, la Calabria e la Sicilia fino in Sardegna, ed a nord verso il Lazio, le Marche, la Toscana, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e il Piemonte.

Foto di Antonio Di Nunzio

Fonte: PNALM

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