Parte dalla Sicilia per insegnare ad Avezzano, ma viene cancellato dalle graduatorie: giudice condanna il Ministero

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L'avvocato Salvatore Braghini

Avezzano – L’incredibile vicenda si è conclusa nella giornata di oggi, quando il Tribunale di Avezzano ha pubblicato la sentenza tanto attesa da un docente di scuola superiore, trasferitosi nel 2020 da Agrigento ad Avezzano, e costretto a presentare ricorso perché l’Ufficio scolastico dell’Aquila lo ha cancellato dalle Graduatorie provinciali di I fascia.

L’udienza che avrebbe deciso il suo destino professionale si svolgeva avanti al Giudice del Lavoro di Avezzano, dr. Antonio Stanislao Fiduccia, proprio nella giornata in cui il docente del Galilei di Avezzano discuteva la tesi di laurea in Ingegneria, alla presenza della madre, della sorella e della fidanzata marsicana.

Ora il professore può tirare un sospiro di sollievo, ma la sua avventura in terra d’Abruzzo era cominciata nel peggiore dei modi, allorché, per coltivare un legame sentimentale importante si era trasferito dalle Graduatorie della provincia di Agrigento a quelle dell’Aquila.  

“In un primo momento – spiega il suo legale, l’avv. Salvatore Braghini della Gilda Insegnanti  l’Ufficio provinciale lo aveva depennato dalle graduatorie provinciali (GPS) varate nel 2020 per la classe di concorso relativa ai Laboratori di scienze e tecnologie delle costruzioni del Corso per Geometri. Ciò – continua il legale – sulla base di una discontinuità fra le vecchie graduatorie di Istituto e le nuove GPSritenendo, l’Ufficio dell’Aquila, che il precedente inserimento nella fascia degli abilitati delle graduatorie di Istituto conseguito in base ad una sentenza del Tar Lazio definitiva, non determinasse l’automatico diritto all’iscrizione nelle GPS di I fascia”.  

Dopo un reclamo, l’Ufficio collocava si il docente nelle GPS di I fascia, ma apponeva una riserva, in attesa di ulteriori accertamenti, senza più cancellarla.

L’insegnante era così costretto a proporre ricorso al Tribunale per rivendicare il diritto ad essere iscritto in graduatoria a pieno titolo, senza riserva alcuna.

Durante la causa il Ministero contestava ancora il diritto del professore allegando agli atti un’altra sentenza del Consiglio di Stato che – a suo giudizio – dava torto al professore siciliano. L’avvocato dimostrava però che si trattava di un caso di omonimia, documentandolo con una dichiarazione della segreteria del Tar Lazio.

Oggi la felice conclusione della vertenza, che riconosce in pieno il diritto del docente e dichiara l’illegittimità dell’apposizione della riserva nell’inserimento nella I fascia delle GPS per la Provincia di L’Aquila, biennio 2020/2022, relativamente alla classe di concorso di insegnante tecnico-pratico.

L’avvocato Braghini, nell’esprimere soddisfazione per l’esito favorevole del contenzioso, evidenzia che “la sentenza di oggi costituisce un giusto  risarcimento per il giovane professore, che ha rischiato di vedere compromessi tutti i suoi progetti per un errore evitabile da parte dell’amministrazione, anche perché quest’ultimo è mosso da una sincera passione nell’ambito dell’educazione e ha mostrato sul campo grande professionalità nonché, come dimostrato dal traguardo della laurea, anche una determinata volontà di approfondire le proprie competenze scientifiche e culturali. Al neo ingegnere i miei personali e più sinceri auguri!


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