? Partito in Abruzzo lo studio nazionale sulla sieroprevalenza da Coronavirus, ecco i paesi della Marsica interessati

Regione – Il Ministero della Salute e l’Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, a partire da lunedì 25 maggio, hanno avviato un’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-CoV-2 per capire quante persone nel nostro Paese abbiano sviluppato gli anticorpi al nuovo coronavirus, anche in assenza di sintomi.

Il test verrà eseguito su un campione di 150mila persone residenti in 2mila Comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età.

Se fai parte del campione riceverai una chiamata da un numero che inizia con 065510. E’ il numero della Croce Rossa Italiana” è il messaggio diffuso in tutta Italia del Ministero.

Per l’Abruzzo sono 62 i comuni interessati per un totale di 5561 cittadini (1628 in provincia di Chieti, 1354 in provincia di Pescara, 1318 in provincia di Teramo e 1261 in provincia di L’Aquila). (fonte anruzzolivetv.it)  I comuni interessati dall’indagine per la Provincia di L’Aquila sono in totale 14: Anversa degli Abruzzi, Avezzano, Carsoli, Castel di Sangro, Castelvecchio Subequo, Gioia dei Marsi, L’Aquila, Ovindoli, Pratola Peligna, San Benedetto dei Marsi, Scanno, Scurcola Marsicana, Sulmona e Trasacco.

Gli esiti dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l’analisi comparata con altri Paesi europei. Per ottenere risultati affidabili e utili è fondamentale che le persone selezionate per il campione aderiscano. Partecipare non è obbligatorio, ma conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi.

Come funziona:

La Croce Rossa Italiana dopo aver contattato le persone selezionate fisserà, in uno dei laboratori selezionati, un appuntamento per il prelievo del sangue. Il prelievo potrà essere eseguito anche a domicilio se il soggetto è fragile o vulnerabile. Al momento del contatto verrà anche chiesto di rispondere a uno specifico questionario predisposto da Istat, in accordo con il Comitato tecnico scientifico.

La Regione comunicherà l’esito dell’esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l’interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l’eventuale stato di contagiosità. La riservatezza dei partecipanti sarà mantenuta per tutta la durata dell’indagine.

A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d’identificazione anonimo per l’acquisizione dell’esito del test. Il legame di questo numero d’identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell’indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.

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