Pescina – I disordini provocati dal trasferimento del terminal bus da Tiburtina ad Anagnina deciso da Roma con delibera del 16 ottobre sembrano avere uno spiraglio di soluzione, con l’impegno da parte dell’assessore capitolino alla mobilità di aprire nei prossimi giorni un tavolo di confronto. Intanto i cittadini e la politica locale si mobilitano a sostegno della tutela dei pendolari ed esprimono la loro posizione sulla vicenda.
Così gli attivisti del meetup 5 Stelle di Pescina, molti dei quali pendolari, che invocano una “corretta informazione” e dichiarano:
“Si esprime la solidarietà ai pendolari che subiranno un ulteriore disagio per questo spostamento temporaneo dovuto alla gestione abusiva dell’Autostazione da parte della Società Tibus Srl. Il terminal Tiburtina versa in una ‘complessiva situazione di pericolo per l’ordine e la sicurezza dell’utenza e senza la conoscenza di dati aggiornati circa l’esatto flusso di mezzi e passeggeri’. Oltremodo come riporta la Delibera della Giunta Capitolina del 16/10/18 ‘l’area attualmente occupata sine titulo dalla Società Tibus Srl ha una destinazione urbanistica non compatibile con i servizi di Autostazione’. Questa situazione è stata avallata dalle Giunte precedenti e la giunta Raggi ha affrontato il problema per ripristinare la legalità indicendo una conferenza di Servizi ben nove mesi fa, esattamente il 20/02/2018, che si è conclusa con la decisione della delocalizzazione dell’Autostazione in data 12/6/2018.
Le soluzioni a questo problema si possono trovare con incontri costruttivi e non facendo propaganda elettorale. A tal proposito l’Assessore alla Mobilità della giunta capitolina Linda Meleo ha dato la sua disponibilità a possibili soluzioni. Mentre i partiti di cdx e cs, in tutti questi anni, non hanno mai programmato una mobilità regionale ed interregionale efficiente, puntando tutto sui servizi privati su gomma, favorendo i gestori autostradali e abbandonando il trasporto ferroviario a comfort e tempi di percorrenza di due secoli fa”.
Il confronto prosegue sui social, dove in un commento si spiega che la situazione dei pendolari è aggravata dalla “congestione di traffico che si forma alla barriera dell’A24 già dalle ore 6,30, gli ingorghi nelle complanari fino alla circonvallazione con il giro infinito di via Arduino per arrivare al Terminal Tiburtino. Possiamo solo immaginare il traffico ed il tempo occorrente per i 12 Km di GRA dal tratto A24 fino ad arrivare ad Anagnina”. Una denuncia viene poi rivolta alla politica, “che avrebbe dovuto programmare un trasporto regionale e interregionale più moderno ed efficiente” invece di incentivare “un trasporto inquinante su gomma”, costringendo gli utenti “a sovvenzionare i gestori delle autostrade più care d’Italia”.
Sui pendolari correrebbe insomma il rischio della strumentalizzazione politica. È inaccettabile infatti, secondo gli attivisti pentastellati di Pescina, aver “barattato” la tutela di chi viaggia ogni giorno per lavoro con la “monnezza” della capitale, accettata tra l’altro fin dal 2013 con degli accordi “per i profitti di società, tra cui la nostra marsicana ACIAM di Aielli”.
Ma dopo le parole dure arrivano le proposte: può essere ad esempio prevista per gli autobus provenienti dall’Abruzzo una fermata intermedia in corrispondenza della metro di Ponte Mammolo, prima di proseguire la corsa fino al capolinea di Anagnina.