Pescina – Come semplice corrispondente locale del quotidiano “Il Tempo”, dagli anni ’70 fino agli anni ’90, ho cercato di riportare notizie ed avvenimenti riguardanti Pescina e Venere di quel periodo. Ora, a distanza di molto tempo, ho voluto raccogliere una parte di articoli che ho potuto recuperare e che non sono andati persi, per ricordare un passato non tanto lontano, ma sicuramente importante per capire la situazione presente e cercare, se possibile, di volgere lo sguardo al futuro.
“Senza la memoria del passato non c’è futuro”. Mi è d’obbligo ricordare il prof. Luigi Marini, responsabile della pagina della Marsica, impareggiabile giornalista e maestro di molti giovani che si sono avvicinati al mondo del giornalismo. Sono semplici articoli di vita locale, con i suoi risvolti positivi e negativi.
Purtroppo i pochi lati negativi sono quelli più significativi che hanno decretato il declino del nostro paese.
Il settore sanitario, con il ridimensionamento e declassamento del locale Ospedale “Serafino Rinaldi”, piccolo gioiello della Marsica orientale; la chiusura della sezione distaccata del Liceo scientifico “Vitruvio Pollione” di Avezzano, istituito negli anni ’70 per interessamento del senatore Vincenzo Bellisario, Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, chiuso nel 1994; la perdita della locale Pretura con il trasferimento non ad Avezzano, bensì a Celano, e il tutto avvenuto subito dopo l’inaugurazione dei nuovi locali appena costruiti; la chiusura e il trasferimento dell’ultimo Ufficio della Riscossione “Gerit” prima a Celano e dopo ad Avezzano; la chiusura del Centro di Formazione professionale “San Berardo”; la quasi chiusura della locale stazione ferroviaria con le porte sigillate in ferro è diventata oggi solo stazione di transito.
Sono queste le realtà vive di una volta che forse potevano salvare un paese pieno di vitalità e che ora invece mostra un tessuto socio-economico alla deriva. Ora, infatti già nel 2022, Pescina e Venere contavano ben 3.849 abitanti. Pescina non ha, purtroppo, significativi insediamenti aziendali e industriali e la perdita di quelle strutture sopra citate, che possedeva, ha contribuito al declino che ora, purtroppo, tutti possiamo notare. Il calo demografico e molto significativo!
Riguardo allo scalo ferroviario, non avendo potuto recuperare un articolo degli anni ’80, ho prodotto solo delle foto riportando notizie di una delle fermate del “Treno Verde” avvenuto proprio a Pescina.
Il “Treno Verde” partì da Losanna, in Svizzera, e Pescina fu l’unica sosta del tratto Roma-Pescara.
Mi corre l’obbligo precisare che quanto sopra riportato non vuole essere un atto di accusa rivolto a chi forse doveva e poteva salvaguardare quelle istituzione, però, certamente, un impegno maggiore e una minore indifferenza da parte di molti di noi sarebbero stati senz’altro positivi.
Inoltre vorrei dedicare questa semplice raccolta di articoli riguardanti notizie e momenti di vita locale a mio padre Antonio, deceduto nel Gennaio 1982, per avermi, con il suo modo di vivere e con il suo comportamento, insegnato a vivere con coerenza, correttezza, rispetto e umiltà.
Umiltà è essere se stessi e sapere rispettare ciò che ci circonda. E poi una dedica speciale a mio nipote Matteo, affinché possa continuare a crescere con sani principi e con l’auspicio che possa trovare in futuro, insieme ai bambini della sua età, un mondo migliore.