Abruzzo – La Giunta regionale dell’Abruzzo ha approvato un piano che prevede l’abbattimento selettivo di 500 cervi a partire dall’ottobre 2024. Questa decisione è stata presa in seguito a un aumento significativo della popolazione di cervi negli ultimi anni che, secondo quanto affermato nel provvedimento, genera diversi problemi: danni alle colture, incidenti stradali e squilibrio ecologico.
“Una decisione che lascia davvero attoniti” si legge in una nota del WWF Abruzzo “sia sul piano naturalistico che su quello emotivo: per accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vice-presidente della Regione Abruzzo manifestano una sempre maggiore sudditanza, si abbandona impunemente la visione di un Abruzzo capace di convivenza con la fauna selvatica e, soprattutto, si tradisce un modello di educazione ambientale e di tutela della biodiversità faticosamente delineato negli anni“.
“Per tutti i cittadini e i visitatori del territorio abruzzese questi animali rappresentano un patrimonio della nostra terra e sono il simbolo stesso della natura che regna in questi luoghi e che rende la nostra regione conosciuta e apprezzata ovunque: non sono bersagli per i cacciatori! I cervi hanno il diritto di poter continuare a vivere tranquilli e tutelati sulle nostre montagne“, spiega il WWF.
Per queste ragioni, l’associazione ambientalista e animalista ha attivato una petizione online (https://www.change.org/p/fermiamo-la-strage-dei-cervi-in-abruzzo) per fermare l’abbattimento e per chiedere alla Regione Abruzzo di “revocare la delibera, di abbandonare l’idea del prelievo selettivo al Cervo e di aprire un tavolo di confronto che porti a valutare e intraprendere altre soluzioni per limitare i danni all’agricoltura e il rischio da impatto con autoveicoli“.