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Alternanza tra nuvolosità e piogge, nevicate in montagna

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Evoluzione meteo TM - 5-7 Gennaio 2016 - LogoTERRE

Meteo Marsica
Nel corso della giornata dell’Epifania, la Marsica vivrà condizioni meteorologiche di stampo prettamente quasi invernale, ove il continuo affluire di masse d’aria umida e instabile di matrice nord-atlantica, determinerà l’alternanza tra nuvolosità associata a rovesci di pioggia, nevosi oltre i 1200 m, e nebbie frontali.
La presenza di aria più secca dietro alle nubi, infatti, innesca l’evaporazione delle precipitazioni, tale vapore acqueo, raffreddandosi dà vita alle virghe di pioggia. Anche nel corso dei prossimi giorni, la situazione resterà immutata, correnti d’aria umida e fredda di natura nord-atlantica, prenderanno il sopravvento, trasportando sul Mediterraneo centro-occidentale un’altra serie di sistemi perturbati, responsabili della nuvolosità variabile e delle piogge, anche delle nevicate, ma solo in montagna.
Nel fine settimana, sembra possa esserci una breve tregua arrecata dalle schiarite sia sulle regioni centrali che meridionali, ma il vento in rinforzo, annuncerà il transito di un fronte freddo e instabile che, una volta aver interessato il Nord Italia, si tufferà sul resto dello stivale e, tra domenica e lunedì, innescherà un’altra fase di maltempo anche sul nostro territorio marsicano.
Ebbene, il periodo umido e piovoso non sembra proprio destinato a chiudersi, se non nel prossimo fine settimana (16-17 Gennaio), quando potrebbe esserci un’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico, che devierà definitivamente il flusso zonale, consentendo l’ingresso di correnti d’aria gelida di origine artica, attraverso forti venti nord-orientali: tale massiccia irruzione d’aria molto fredda sarebbe in grado di produrre nevicate fino a quote molto basse. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.

Evoluzione meteo

La genesi di un cuneo anticiclonico sulla Penisola Scandinava, non solo ha consentito alle masse d’aria molto fredda di origine artica di scendere verso l’Europa orientale, ma ha anche favorito una completa destrutturazione dell’Anticiclone Subtropicale che ha stazionato sul comparto euro-mediterraneo per un mese, permettendo la formazione delle nebbie da inversione termica o da irraggiamento, con il ristagno d’aria fredda e umida nei bassi strati della nostra conca del Fucino, delle vallate e delle pianure, nonché una duratura fase di siccità e di inquinamento da polveri sottili (PM10) o anche smog, specie nei grandi centri urbani. Infatti, le intense perturbazioni atlantiche, non hanno più avuto un muro a deviargli la strada verso più alte latitudini.

Esse, guidate da un robusto Vortice d’Islanda, sono entrate in grembo al flusso d’aria umida e più fredda in quota di origine polare-marittima, interessando tutto il nostro bacino del Mediterraneo. I venti meridionali richiamati dai vortici di bassa pressione hanno determinato continui rialzi e abbassamenti delle temperature, poiché sono stati susseguiti dall’arrivo di masse d’aria polare-marittima, rappresentate dall’afflusso dei tesi venti settentrionali. In questo modo, la neve è riuscita a imbiancare le Alpi e la nostra dorsale appenninica, quest’ultima fino a quote medie, nonché l’immediato rimescolamento dell’aria in concomitanza all’avanguardia di aria fredda polare-marittima, in alcune zone del Nord Italia, ha reso la temperatura della colonnina d’aria a una temperatura omogenea o costantemente invariata rispetto ai bassi strati (fenomeno detto omeotermia), permettendo ai bianchi fiocchi di imbiancare quote pianeggianti. Il transito di un’altra perturbazione nord-atlantica, ossia il sistema che ci sta interessando in quest’ultime ore, sta favorendo l’ingresso d’aria più temperata, cosicché, nonostante una situazione basso pressoria, in prossimità della conca del nostro territorio marsicano, si generano nebbie frontali (causate dall’evaporazione delle precipitazioni), alternate al passaggio di nubi nembostrati associate a moderati rovesci di pioggia, nevosi fino a quote medio-alte.

Nel corso delle prossime ore, invece, farà il suo ingresso un’altra massa d’aria instabile polare-marittima che, essendo più fredda in quote poiché mitigata dalla superficie marina dell’Oceano Atlantico ove origina nubi esagonali o a macchia di leopardo “simili ad un acciottolato romano” (cit. Andrea Baroni), darà vita a nevicate fino a quote medie/medio-basse e ad altri rovesci di pioggia entro la giornata di martedì e dell’Epifania di nostro signore. In talune giornate, a causa dei tesi venti settentrionali, le piogge potrebbero essere a tratti miste a neve a quote inferiori ai 1000 m. Sia le temperature massime che le temperature minime, dunque, torneranno a scendere, attestandosi su valori consoni al periodo invernale.

Nonostante una breve tregua nel fine settimana, valida solo per le nostre regioni centrali e meridionali, tra domenica e lunedì prossimo dalle regioni settentrionali al resto dello stivale, proseguirà un altro fronte freddo e instabile, responsabile di condizioni di maltempo di stampo tardo-autunnale. Forse, tra il 15 e il 16 Gennaio, la traslazione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest, potrebbe consentire l’ingresso d’aria molto fredda artica dai Balcani, che verrebbe ad incontrarsi con il corridoio d’aria umida e instabile proveniente dall’Atlantico.
Solo in questo modo, si avrebbero gli ingredienti giusti per le nevicate a bassa quota, ma trattandosi di una tendenza a lungo termine, ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per l’attenzione e al prossimo aggiornamento meteo

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Angelo Zarini

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