Regione – “Se la situazione non cambierà radicalmente, le speranze di salvare l’Orso bruno
marsicano – l’animale più importante, amato e minacciato della fauna europea – si
assottiglieranno sempre più”. Questa la conclusione alla quale è giunto il Gruppo Orso Italia, discusso i tristi avvenimenti dell’Ottobre scorso, constatando le reazioni tanto logorroiche e autocelebrative, quanto inconsistenti, degli “addetti ai lavori”.
“E’ ben noto che l’Orso stimola da sempre grandi passioni e pulsioni, antropomorfismi,
protagonismi eccessivi, e chiacchiere infinite, per lo più a vuoto: un vero teatrino che però,
più che divertente, appare sconfortante. Perché le profonde cause della tragica situazione
non sono neppure sfiorate, e quindi non vengono centrati i veri obiettivi da raggiungere.”
Il Gruppo Orso ha raccolto i risultati della propria approfondita analisi in un Rapporto ufficiale e una serie di articoli, che verranno presto pubblicati su Riviste italiane e straniere, descrivendo il fallimentoor mai innegabile delle strategie adottate nell’ultimo quindicennio (nuova gestione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Patom, Life, inadeguato presidio del territorio e ricerche invasive, interventi ministeriali distorti e neutri atteggiamenti degli Organismi Europei).
“La prima ragione del fallimento va ricercata non solo nella sostanziale incompetenza,
ma nella totale mancanza di “memoria storica” nell’esaminare il critico stato attuale
dell’Orso marsicano, e nel prescrivere le cure necessarie per soccorrerlo. In altre parole, è
come se il medico che cura la malattia emettesse diagnosi e prognosi senza nulla
conoscere del passato del paziente. Ci si è ben guardati, infatti, dall’interpellare coloro che,
nel periodo d’oro del Parco, “nella buona e nella cattiva sorte”, avevano convissuto per
decenni con il plantigrado (montanari, pastori, contadini, guardie e operatori del Parco,
e via dicendo).”
Il risultato, afferma il Rapporto, è una profluvie di discorsi, da cui trapelano nobili pensieri, bei
sogni e ansie personali, o tuttalpiù qualche nozione tratta da letture a tavolino di testi americani riguardanti gli orsi del Pacific Northwest, senza molto beneficio per la vittima innocente di questa tragedia. Riportiamo a parte le osservazioni, assai valide e penetranti, sulle vere cause della drammatica situazione attuale ( vedi Documento Allegato ).
La tragedia dell’Orso marsicano è, in fondo, la cartina di tornasole del declino del Parco, e una
metafora della stessa crisi italiana. Non correzione di gravi errori, ma loro camuffamento in gloriosi e lodevoli successi. Non azioni concrete di responsabili “sul fronte della natura”, ma commissioni burocratiche produttrici soltanto di pezzi di carta. Quelli che vengono propalati a iosa non sono fatti veri, dati scientifici e giudizi obiettivi, ma soltanto slogan politico-mediatici per manipolare la pubblica opinione. Non l’immaginazione, ma l’incompetenza al potere. Un insipido “beverone” finora trangugiato acriticamente da ciascun “attore” della commedia all’italiana: istituzioni, associazioni, mezzi di informazione, a livello locale, nazionale e internazionale.
Con gli straordinari risultati, ahinoi!, che sono sotto agli occhi di tutti…
Terza pagina
Dove si trova Cominium
Andrea Di Marino
Panorama di Avezzano in una cartolina degli anni ’40
Maria Tortora
Il palazzo degli Onofri a Tagliacozzo
Ermanno Salvatore
Poche speranze per l’orso marsicano
Chiacchiere infuriano, l’azione manca, se la situazione non cambia le speranze di salvare l’Orso bruno diminuiscono