Lecce nei Marsi – La decisione dell’amministrazione comunale di San Salvo, in provincia di Chieti, di trasferire i circa 50 cani attualmente ospitati nel canile comunale di località Prato al canile di Lecce dei Marsi, situato a 200 chilometri di distanza, ha suscitato numerose polemiche e preoccupazioni da parte delle associazioni animaliste.
Il trasferimento si è reso necessario in seguito a un’ispezione del Servizio Veterinario della Asl, che ha riscontrato la necessità di interdire la struttura di San Salvo per consentire l’esecuzione di lavori di adeguamento necessari a renderla idonea alle funzioni cui è preposta.
L’amministrazione comunale ha quindi affidato il servizio di ricovero, custodia e mantenimento degli animali al canile di Lecce dei Marsi, individuato tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).
Le associazioni animaliste aderenti al “Coordinamento associazioni volontari animalisti abruzzesi” hanno espresso forte preoccupazione per la sorte dei cani, che sembrerebbero versare in precarie condizioni di salute.
Le volontarie delle associazioni si sono dichiarate deluse dalla scelta dell’amministrazione, che negli anni passati avrebbe lasciato la gestione del canile comunale in mano a privati, senza garantire la presenza di associazioni protezionistiche al suo interno, come previsto dalla legge regionale.
Tale situazione avrebbe comportato un onere finanziario costante per le casse comunali e avrebbe ridotto le opportunità di adozione per i cani ricoverati. Il Coordinamento chiede di non procedere al trasferimento, anche in un’ottica di autotutela, e ricorda che per lo spostamento degli animali è necessario che gli stessi siano in buona salute mentre gli animali sembra che non lo siano.
Le associazioni animaliste contestano la decisione del Comune di San Salvo: ritengono che la lotta al randagismo e al maltrattamento degli animali non si combatta rinchiudendo questi ultimi dentro strutture chiuse e lontane dalle associazioni e dagli occhi dei cittadini.
Il trasferimento dei cani al canile di Lecce dei Marsi ha generato un acceso dibattito. Le associazioni animaliste chiedono maggiore trasparenza e maggiori investimenti per la tutela dei cani, mentre l’amministrazione comunale si difende, affermando di aver agito nel rispetto delle normative e in seguito alle prescrizioni della Asl.
