Povertà educativa al Sud: 12 gli interventi finanziati in Abruzzo per più di 2 milioni e mezzo di euro

Povertà educativa al Sud: 12 gli interventi finanziati in Abruzzo per più di 2 milioni e mezzo di euro

Sono 220 i progetti promossi da enti del Terzo Settore finanziati grazie a 50 milioni di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Missione 5 – Componente 3 – Investimento 3, per combattere la povertà educativa nelle regioni meridionali. L’investimento complessivo previsto dal PNRR è pari a 220 milioni di euro.

Dopo i primi 10 milioni assegnati attraverso lo scorrimento della graduatoria di un intervento già in essere e i 50 milioni attribuiti con il provvedimento pubblicato oggi dall’Agenzia per la Coesione territoriale, rimangono a disposizione ulteriori 160 milioni di euro che verranno attribuiti con nuovi bandi a cadenza annuale. Il prossimo sarà pubblicato già entro questo autunno.

Questo primo avviso ha visto un’ampia partecipazione: sono state ben 661 le proposte progettuali presentate e 261 quelle dichiarate idonee dall’apposita commissione. Di queste, le risorse disponibili hanno consentito di finanziarne 220. I progetti, il cui finanziamento può essere compreso tra i 125.000 euro e i 250.000 euro, possono essere rivolti a tre diverse fasce d’età, con specifici obiettivi.

  • Bambini di età compresa tra 0-6 anni e relative famiglie: ampliare e potenziare i servizi educativi e di cura; migliorare la qualità, l’accesso, la fruibilità, l’integrazione e l’innovazione dei servizi esistenti; rafforzare l’acquisizione di competenze fondamentali per il benessere dei bambini e delle loro famiglie.
  • Fascia 5-10 anni: promuovere il benessere e la crescita armonica dei minori, garantendo efficaci opportunità educative e prevenendo precocemente varie forme di disagio sociale e di povertà educativa, dalla dispersione e abbandono scolastico al bullismo e altri fenomeni di disagio psicologico, legati anche all’appartenenza del minore a comunità a rischio di emarginazione sociale; in questa direzione, si punterà sulla scoperta dei talenti o lo sviluppo di interessi da parte dei minori, intervenendo anche con azioni di accompagnamento e di orientamento psicoattitudinale precoce.
  • Fascia 11-17 anni: contrastare l’abbandono scolastico e il fenomeno dei NEET (Not in education employment and training), promuovendo, da un lato, il miglioramento dell’offerta formativa attraverso l’attivazione di percorsi individualizzati, complementari a quelli tradizionali, utili a conseguire capacità necessarie ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro; dall’altro, prevedendo azioni congiunte ‘dentro e fuori la scuola’ che favoriscano il riavvicinamento dei ragazzi che hanno abbandonato gli studi o che presentano forti rischi di dispersione scolastica e formativa legati anche all’appartenenza del minore a comunità a rischio di emarginazione sociale.

Il soggetto proponente è un ente del Terzo Settore, in partnership con almeno altri due soggetti tra ETS, mondo della scuola, delle istituzioni, degli enti locali, dei sistemi regionali di istruzione e formazione, dell’università e della ricerca. Per quanto riguarda gli interventi riservati alla fascia 11-17 anni, deve essere obbligatoriamente presente tra i partner almeno un soggetto appartenente al sistema regionale dell’istruzione e della formazione tecnico-professionale in possesso dei requisiti per l’accreditamento e/o Istituti Tecnico Superiori.

I finanziamenti assegnati contribuiranno a raggiungere i target fissati dal PNRR, che prevedono di coinvolgere almeno 20.000 minori nei progetti educativi entro giugno 2023 e un totale di almeno 44.000 minori entro giugno 2026.

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