Ortucchio – E’ stato presentato il 30 luglio 2018, presso la sala consiliare del comune di Ortucchio “Marro. L’origine dei Marsi” il nuovo libro del Dr Franco Francesco Zazzara.
Hanno partecipato, il Sindaco Raffaele Favoriti, il consigliere comunale Roberto De Benedictis e il Presidente della Pro Loco di Ortucchio, la sig.ra Paola Mariani, che si è prestata gentilmente alla lettura di alcune pagine del volume.
Prefazione
“Ricorda , dottore , …. sulla mappa della Diocesi dei Marsi del libro “ Storia dei Marsi “ di Muzio Febonio dell’anno 1678 , veniva indicata la località tra Ortucchio e Lecce nei Marsi , Marro , con la vocale E ?”, mi dice l’amico Orante Ventura .
“Deve venire con me , qualche volta , perché ho visto delle grosse mura di pietre concentriche , in un territorio su di una collina , chiamato Colle Bosso “.
Il sette settembre del duemiladiciassette , parto da casa mia in Pescina ( Aq) alle ore sette , con la Fiat panda 4×4 ,insieme con mio figlio Christian Emanuele e prendiamo Orante che ci attende dinanzi a casa sua ad Ortucchio.
Saliamo con l’automobile da Lecce nei Marsi, percorrendo la strada asfaltata, dietro il cimitero comunale, che porta ai ruderi di Lecce Vecchio ( distrutto dal terremoto del 13 gennaio dell’anno 1915 ).
Al fontanile, prendiamo una strada sterrata e arriviamo in una radura . Guidati da Orante , ci inoltriamo fra gli alberi.
Chiedo ad Orante come è possibile che quegli alberi siano cresciuti con le radici fra quelle pietre . “ Sono state le feci dei topi , con i loro semi , che trovano lo spazio necessario , a farli crescere .” , la sua risposta .
Ci incamminiamo lungo un percorso che Orante conosceva fino ad un certo tratto , mentre mio figlio scatta fotografie con il suo cellulare .. Continuiamo a camminare …
L’emozione sale ad ogni vista di mura megalitiche , di varia larghezza ed altezza, sommerse quasi da cespugli ed alberi .
Individuiamo una zona con tumuli di pietra e tombe, la Necropoli…..Ritorniamo al punto di partenza, nella radura.
Tornato a casa , cerco su Google la mappa satellitare del Colle Bosso ..
Noto una disposizione meravigliosa delle mura perimetrali di una grande città .
Contatto l’amico Orante dopo qualche giorno e gli affido il compito di preparare su carta …..un itinerario , con la descrizione dei luoghi .
So che egli è bravo in questo .
A Christian assegno l’incombenza della scelta delle fotografie e l’impaginazione del libro .
Qualche giorno dopo ci siamo recati a fare una foto panoramica del Monte Bosso , nei pressi della Madonna del Pozzo di Ortucchio , sulla strada che porta a Lecce nei Marsi.
Orante è tornato da solo , nel mese di aprile 2018 , di nuovo sul Monte Bosso Vi è salito dal versante est e ha documentato con fotografie le mura del perimetro dell’insediamento ed altre mura megalitiche al suo interno .
Franco Francesco Zazzara
Pescina 23-4-2018
Introduzione
– MARRO —-MARRUVIUM
Da Virgilio – Eneide . Libro VII°V, 1143 e seg.
— Popoli Italici –
“ Quin et Marrubia venit gente sacerdos , fronte super galeam , et felici comatus oliva , Archippi Regi missu , fortissimo Umbro “…………..
– Dalla gente Marrubia venne un sacerdote , mandato dal Re Archippe , il fortissimo Umbrone , in piedi sulla nave , con il capo cinto da fronda d’olivo , capitano di genti ardito e forte . Era un gran ciurmatore , e con gli incanti e con il tatto ogni serpe addormentava ; degli idri , de le vipere e degli aspi placava l’ira , raddolciva il tossico e risanava i morsi . E non pertanto potè , né con incanti , né con erbe dei Marsi monti , risanare il colpo de la dardania spada , onde il meschino dal cristallino Lago Fucino e dagli altri Laghi , dalle foreste di Angizia , fu disiato e pianto “ .
Virgilio – Eneide VII° libro V 1143 e seg .
MARRO —
–Leggenda e/o realtà .
Sulla riva orientale del prosciugato Lago Fucino , in località chiamata oggi “ j’ Vusce” , o il Bosso , (perché la vegetazione dominante è fatta da siepi di Bosso ), lo scrivente , da giovane , aveva notato resti di mura ciclopiche che , in seguito, il professor Giuseppe Grossi ha indicato come recinto italico , risalente a circa il I° millennio avanti Cristo .
Le mura sono poste a circa 850 metri sul livello del mare e si stendono , in forma ellittica irregolare , per una lunghezza di cinquecento metri e una larghezza di duecentocinquanta metri.
La cinta principale per la maggior parte è diruta lungo i pendii.
La parte meglio conservata , circa un centinaio di metri , si eleva fino ad un’altezza di tre metri .
All’interno di questa cinta , nella parte più alta , si notano mura di case ( abitative ) , sempre a secco ; vi sono state scavate due tombe ( da tombaroli ) .
– Altre mura a secco si notano sia all’interno della cinta che all’esterno .
Vi sono tanti cumuli , sia convessi che concavi .
– Le mura , sia interne che esterne , hanno uno spessore di circa due metri ed una altezza di un metro e mezzo . Queste sono fatte con pietra di grandezza minore .
Verso nord , vi è una zona più ripida con terrazzamenti ( forse agricoli) .
La montagna del Bosso ha due accessi : uno dal Pozzo di Forfora e l’altro dal lato delle stalle , vicino al cimitero di Lecce nei Marsi .