Avezzano – Lunedì scorso è stato presentato dall’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi, presso il Museo delle Genti D’Abruzzo a Pescara, il Manifesto della Cucina Abruzzese e il Decalogo del Cuoco Abruzzese.
Presenti all’evento chef stellati, gastronomi, giornalisti enogastronomici e dirigenti scolastici degli Istituti Alberghieri d’Abruzzo per celebrare la cucina abruzzese e il ruolo del cuoco abruzzese.
“Il cuoco abruzzese è un artigiano dei sapori ed è un conoscitore della cultura gastronomica abruzzese” questo, e tanto altro, è scritto nel Manifesto, un vero e proprio inno alla tradizione abruzzese con uno sguardo attento anche al futuro e alle nuove ricette da realizzare rigorosamente con i prodotti tipici della Regione Abruzzo.
Tra i partecipanti c’era anche l’avezzanese Ivana De Gasperis, chef di Casale Santa Giusta di Civitella Roveto e della scuola di cucina “Quantobasta” di L’Aquila (che gestisce insieme a due cuochi) nonché consigliere dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi, che ci riferisce la sua idea sul Manifesto “condivido l’ideale del Manifesto in quanto cuoco e anche l’idea di creare una rete di cuochi che condividano lo stesso sentimento nei confronti della cucina abruzzese. Mi preme porre l’attenzione però sull’importanza del ricordo della cucina abruzzese. Tornare ad una cucina delle nonne, una cucina molto tradizionale, non è così semplice perché ognuno di noi ha un ricordo di cucina diverso perché ogni nonna aveva il suo tocco, il suo metodo, la sua ricetta. Quando si pensa alla cucina tradizionale abruzzese ovviamente si innesca il ricordo della cucina di casa propria e quindi ritrovare quel ricordo nella cucina moderna non è una cosa così semplice, come invece sembrerebbe. Sicuramente con tutte le innovazioni, i nuovi macchinari e gli ausili che il cuoco moderno ha è più facile realizzare una ricetta in maniera perfetta ma di solito questo va a discapito di quello che era il gusto precedente. L’ideale sarebbe conciliare il ricordo personale con la tecnica della cucina odierna.”
Il Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Abruzzesi Lorenzo Pace ha dichiarato: “noi non insegniamo ricette e non vogliamo dare lezione a nessuno. Vogliamo solo fare cultura gastronomica e contribuire a far crescere il livello culturale, etico e professionale dei cuochi in modo collegiale.”