Proseguono le ricerche dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso, la speranza affidata al sonar Recco

Proseguono le ricerche dei due alpinisti dispersi sul Gran Sasso, la speranza affidata al sonar Recco

Abruzzo – Proseguono le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti romagnoli di 42 e 48 anni dispersi da domenica scorsa sul Gran Sasso. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse dei giorni scorsi, che hanno reso difficoltose le operazioni di soccorso, le squadre di ricerca non si arrendono e continuano a battere la zona nella speranza di ritrovarli.

I due amici di Santarcangelo di Romagna erano impegnati in un’escursione sul versante orientale del Corno Grande, a 2.700 metri di altitudine, quando sono stati sorpresi dal maltempo e sono scomparsi. Da allora, la montagna è stata teatro di operazioni di soccorso intensificate, segnate da condizioni meteo estreme, con venti a 140 km/h e abbondanti nevicate che hanno complicato le operazioni.

I primi soccorritori ad arrivare sul posto, giovedì 28 Dicembre, sono stati i finanzieri che, sci ai piedi, sono riusciti a raggiungere il Vallone dell’Inferno, la zona dove Luca e Cristian avevano indicato di essere scivolati. Nonostante l’impegno e la determinazione, non è stata trovata alcuna traccia dei dispersi, ma solo neve alta e spostata da forti raffiche di vento. La delusione è stata forte, ma la speranza di trovarli vivi non è venuta meno.

Con il miglioramento delle condizioni meteorologiche, i soccorritori potranno avvalersi oggi di strumenti tecnologici avanzati per facilitare la ricerca. Il dispositivo utilizzato è il sonar Recco, già impiegato in altre operazioni di salvataggio, come nel Febbraio 2021 durante la ricerca di escursionisti dispersi sul Monte Velino.

Il sonar è in grado di rilevare segnali provenienti da placche metalliche che potrebbero essere state inserite negli indumenti degli alpinisti. Questi dispositivi, che non dipendono dalla visibilità e non sono influenzati dalle condizioni meteo, sono in grado di localizzare anche gli alpinisti se sono coperti dalla neve.

Inoltre, il sonar può rilevare segnali anche da dispositivi elettronici, come i cellulari spenti, che potrebbero essere stati portati dai dispersi. Anche se il passare dei giorni ha aumentato la preoccupazione per le condizioni di Luca e Cristian, i soccorritori sono convinti che ogni minuto possa fare la differenza.

Le ricerche proseguono quindi con rinnovato impegno e la speranza di poter presto dare notizie positive. L’impiego del sonar Recco rappresenta un importante passo avanti nelle operazioni di soccorso e offre una concreta possibilità di ritrovare Luca e Cristian.

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