Avezzano – La Caritas diocesana – anche durante il periodo del lockdown – è rimasta sempre attiva, per accogliere quanti si sono ritrovati senza tutela, a rischio di povertà ed esclusione. A oltre 18 mesi dall’inizio della pandemia si stima che delle persone che dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno chiesto aiuto ai diversi servizi Caritas, il 70 per cento si è rimesso in piedi, ma il 30 per cento circa è entrato nel vortice della povertà. Il vice direttore, Lidia Di Pietro: «Oggi la Caritas ha ancora attiva la casella di posta elettronica per la stampa gratuita del materiale didattico, ha consolidato azioni di sostegno concreto alle famiglie, anche per il contrasto alla povertà educativa, ha avviato nuove collaborazioni, prima fra tutte quelle con il Sipsia, il servizio sanitario per il sostegno degli adolescenti, duramente provati dal deterioramento delle relazioni personali e sociali».
«La mensa è stata sempre aperta, anche nei momenti in cui erano completamente privi di volontari, per lo più adulti avanti con l’età – interviene, il direttore, don Carmine Di Bernardo. Da subito si è attivata l’Azione Cattolica e le giovani famiglie di diverse parrocchie che hanno lavorato con dedizione e impegno».
«Grazie alla concreta collaborazione con il Servizio di igiene ed epidemiologia della Asl, la Caritas ha ospitato 4 giornate vaccinali – continua Lidia Di Pietro – per garantire l’accesso alla vaccinazione anche a chi in irregolarità amministrativa». Attualmente alla Mensa, aperta a colazione, pranzo e cena si può accedere solo con il green pass, e si contano tra le 25 e 30 persone a pasto. Per chi non ha il green pass, i pasti vengono consegnati per l’asporto.
Il reddito di cittadinanza, per molti è risultato un’ancora di salvezza ma va integrato soprattutto per migliorare l’accesso di senza dimora e persone in povertà estrema. Molto importante, dicono dalla Caritas, è stato il Fondo San Berardo, con il quale sono state sostenute sia le famiglie prive di altre forme di tutela, sia imprese private e piccoli esercizi colpiti dalle chiusure e dalla riduzione del fatturato. Il Vescovo Giovanni, al suo ingresso in Diocesi, ha scelto di visitare l’ultima nata tra le opere segno della Caritas, la Casa Fratelli Tutti, testimoniando la vicinanza ai poveri. Sono sempre realtà Caritas, la Bottega Solidale e Dono e Ridono, attraverso le quali viene garantita l’inclusione lavorativa dei soggetti svantaggiati.