Civita d’Antino – Il dipinto “Ragazze che trasportano acqua” (1889) di Kristian Zahrtmann cattura un momento di vita quotidiana nel pittoresco borgo di Civita d’Antino.
L’artista danese, affascinato dalla bellezza del luogo e dalla sua gente, vi trascorse lunghi periodi della sua vita, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte locale.
Nato nel 1843 a Rønne, in Danimarca, Zahrtmann fu un pittore di grande talento e personalità. Il suo stile, caratterizzato da colori vivaci e pennellate audaci, si discostava dalle convenzioni dell’epoca. Amava dipingere spesso scene di vita quotidiana, ritratti e paesaggi.
Proprio come accade per questo suo dipinto che si distingue per la bellissima luce e per la presenza di sei donne di Civita d’Antino intente, per l’appunto, a trasportare acqua grazie all’utilizzo della conca, prezioso contenitore in rame che non poteva mancare nelle case del tempo.
L’acqua veniva trasportata dalle fonti fino alle abitazioni che, ai tempi, erano sprovviste di condutture idriche. Ogni donna formava il panno da poggiare sul capo e, una volta riempita la conca, la collocava sul panno e, in perfetto equilibrio, senza il sostegno delle mani, l’acqua raccolta veniva portata a casa.
Zahrtmann scoprì Civita d’Antino nel 1883, durante un viaggio in Italia. Il borgo, con le sue case di pietra, le stradine tortuose e il paesaggio montano circostante, lo conquistò immediatamente. Qui trovò l’ispirazione per molte delle sue opere, ritraendo la vita semplice e autentica degli abitanti.
Le giovani donne, con le conche piene d’acqua in equilibrio sulla testa, si muovono con grazia lungo un sentiero di campagna. I colori caldi e la luce dorata del tramonto creano un’atmosfera di serena armonia.
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