Avezzano – Buone notizie dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Avezzano, alla quale si era rivolta la FIM-CISL, per tutelare un suo dirigente sindacale, licenziato illegittimamente dalla Olicar Gestione s.r.l.
L’azienda aveva licenziato il 29 dicembre del 2017 un dipendente (R.S.A.), accusandolo di aver sottratto la scheda sim da un telefono aziendale, durante un turno di lavoro del mese di novembre.
Il lavoratore si sarebbe reso responsabile, sempre secondo la Olicar, di aver reso grave nocumento all’azienda, per aver lasciato scoperta la cosiddetta reperibilità-primo intervento.
«Ovviamente, nulla di ciò era successo», commenta la Fim Cisl, «e gli avvocati Lorenzo Ciccarelli e Rosalia Tangredi, davanti al Giudice del Lavoro, Giuseppe Giordano, ha palesato l’illegittimità dell’azione della Olicar, non solo perché il fatto non era accaduto ma che, in seconda analisi, nell’arco di tre giorni, nessuno degli addetti al servizio (ben 7 lavoratori, oltre al licenziato), si sarebbero accorti di nulla: dunque, su 8 addetti, solo il Dirigente sindacale ha ricevuto la contestazione disciplinare e, quindi, il licenziamento».
«Il Decreto del Giudice», continua il sindacato, «dimostra in pieno che, il Dirigente sindacale della FIM-CISL, è stato licenziato perché, nello svolgimento della Sua funzione sindacale (dalla proclamazione dello stato di agitazione agli scioperi), è stato ed è, parte attivissima nella vertenza della FIM-CISL contro questa Società, la Olicar Gestione, appunto, difettosa, non solo nel pagare gli stipendi (da tre anni a questa parte è un purgatorio) ma, anche per la cattiva gestione più in generale, dell’intero appalto».
Meno di 2 mesi fa, proprio dall’ azione della FIM-CISL e dei suoi dirigenti sindacali, sono state scoperte e sequestrate, dal Gruppo Forestale dei Carabinieri, alcune parti degli ospedali della Provincia, dove, in effetti, la Olicar Gestione era fuori dalle leggi sulla tutela ambientale, del patrimonio e delle persone.
In definitiva, quindi, alla Olicar è stato ordinato di reintegrare il dirigente sindacale con decorrenza dal giorno del licenziamento, perché il provvedimento aziendale è stato ritenuto antisindacale e a pagare le spese di giudizio, pari a 3.800 euro.