Agli inizi degli anni Ottanta del XIX secolo fu decisa la costruzione della ferrovia Roma-Avezzano-Sulmona e il Ministero dei Lavori Pubblici provvide a emanare la circolare n° 17 del 9 dicembre 1880 in cui stabiliva che tutti i reperti archeologici rinvenuti durante i lavori dovevano essere comunicati alla Commissione Speciale per la Conservazione dei Monumenti residente a Roma.
Nel 1882 il prefetto di Aquila Gaetano Pacces comunicò al Capo Direttore dei lavori che erano stati nominati gli ispettori ai monumenti che avrebbero vigilato sul rinvenimento di eventuali reperti di antichità che sarebbero emersi durante i lavori di scavo della ferrovia. In particolare: Luigi Colantoni per il tronco ferroviario compreso tra Collarmele e Carrito, Giacinto De Vecchi Pieralice per il tronco del carseolano fino a Monte Bove e Orazio Mattei per il tratto compreso tra Tagliacozzo e Collarmele. Tra il 1882 e il 1885, il solo Colantoni fece dei rapporti dettagliati sui reperti rinvenuti, per poi spedirli al nascente Museo Provinciale di Aquila, come riportato nei documenti manoscritti conservati nell’Archivio di Stato di L’Aquila (ASAq).
La prima cassa inviata al Museo conteneva i seguenti manufatti:
- Due pezzi scritti di una tegola
- Due capeduncoli grandicelli e uno più piccolo
- Sette vasi di terracotta di cui due interi a due anse, due con le due anse rotte, due con un’ansa rotta e uno intero con un’ansa
- Due patere
- Un frammento di carchesio
- Vari altri frammenti di stoviglie
- Un osso parietale di straordinaria spessezza
- Una punta di pilo lunga 37 cm.
- Una punta di lancia lunga 28 cm.
- Un anello dentato di bronzo
- Due brandi con impugnature
- Quattro anelletti di rame
- Una piccola bolla ovale di rame per ornamento, con catenella
- Tre pezzi di simili bolle
- Un arnese sferico concavo con disegni, trovato sotto la testa di un cadavere.
Delle suddette voci, le prime 10 furono rinvenute in due sepolcri scavati all’imbocco Est della galleria di Carrito, mentre le voci 11-15 furono donate al Museo dal maestro elementare Giuseppe D’Alessandro di Pescina.
Il secondo invio al Museo fu effettuato con tre pacchi postali contenenti i seguenti manufatti:
- Due piramidette di terracotta rinvenute negli scavi del piazzale della stazione di Carrito. La prima è una piramide con altezza di cm 21,5, larghezza alla base di cm 9,5 e al vertice di cm 3,25. La seconda è una piramide con altezza di cm 16, larghezza alla base di cm 8 e al vertice di cm 5,5. Entrambe le piramidette sono attraversate da un chiodo lungo cm 16.
- Vari frammenti di corazza e un arpione di fibula rinvenuti negli scavi di accesso alla galleria di Carrito, lato Ovest
- Due monete, di cui una avente nel dritto la testa di Pallade galeata, nel rovescio il bue con testa umana volta a destra e sopra la vittoria che la corona. Monete rinvenute negli scavi del piazzale della stazione di Carrito
- Un asse librale
- Un anello d’argento
- Un pezzo di capitello trovato in Marruvium
- Una stalattite
- Un pezzo di pavimento trovato ad Aschi
- Un unguentario rinvenuto in una tomba in località Rapacico o Cancello in Pescina
- Un prefericolo rinvenuto in una tomba in località Rapacico o Cancello in Pescina
- Un capeduncolo rinvenuto in una tomba in località Rapacico o Cancello in Pescina
- Una lucerna rinvenuta in una tomba in località Rapacico o Cancello in Pescina
- Un arnese chiesastico di ferro dorato (ornamento di una croce) trovato in uno scavo vicino la distrutta chiesa di Sant’Angelo in Parasapoli (sul monte Civitella a Ortona dei Marsi)
- Due denti di cinghiale con un pezzo di mascella
- Altri tre frammenti di terracotta a strati di diversi colori.

Il terzo invio al Museo fu effettuato con tre pacchi postali contenenti i seguenti manufatti:
- Cinque urciuoli
- Un tegame di terracotta
- Quattro monete intere e due spezzate
- Un pezzo di selce sagomato a forma di freccia rinvenuto negli scavi del piazzale della stazione di Carrito
- Undici ercoli e due frammenti di idoli di bronzo rinvenuti negli scavi del piazzale della stazione di Carrito
- Un ciondolo di bronzo avente in un lato una mano chiusa coll’indice disteso e nel lato opposto un pene, amuleto contro i malefici
- Un toro di bronzo
- Un piccolo scudo con un altro disco piccolo di bronzo
- Quattro pezzi di stregghia
- Due arnesi di rame
- Un elmo di bronzo mancante del fondo
- Un frammento di lamina di bronzo
- Una ghiera di ferro
- Una capocchia di ferro
- Due pezzi di vetro colorato
- Un cuneo di ferro
- Cinque frammenti di chiodo e vari frammenti di ferro ossidato
- Due frammenti di lancia
- Un disco di piombo
- Due pezzi di tufo cilindrici
- Vari frantumi di vasi, mattonelle, stoviglie e altri laterizi.
Il quarto ed ultimo invio al Museo fu effettuato con un pacco postale contenenti i seguenti manufatti:
- Due mani di terracotta
- Una testa di statuetta in terracotta
- Una mezza faccia in terracotta
- Una lucerna in terracotta
- Un pezzo di cornice in terracotta
- Una statuetta in terracotta rappresentante la fecondità
- Due pezzi di conchiglie pietrificate
- Una piccola moneta d’argento e cinque di bronzo
- Un frammento di spada
- Un frammento d’impugnatura di spada
- Due cerchi di bronzo, centri di uno scudo.
Oltre ai suddetti reperti provenienti dagli scavi ferroviari eseguiti tra Collarmele, Pescina e Carrito, fu rinvenuto un disco di metallo bianco in ottimo stato nei lavori ferroviari in Cerchio, conservato presso il capo tronco della 4^ sezione residente in Avezzano.
I materiali sopra elencati, consegnati al costituendo Museo Provinciale di Aquila con quattro spedizioni separate, li ho cercati invano presso i depositi dell’attuale Museo Nazionale d’Abruzzo (MuNDA) a L’Aquila, nonostante la collaborazione del personale museale.
NOTE
- ASAq, Prefettura, 1^ s., Affari Generali, IV vers. 1885-1891, Cat. 14, Istr. Pubb., a. 1876-1890, b. 3, lettere del 24 e 27 febbraio 1882.
- Ivi, lettera di Pacces del 6 marzo 1882.
- Ivi, lettera di Colantoni dell’8 marzo 1882.
- Ivi, lettera del 28 aprile ed elenco dei reperti archeologici del 19 maggio 1882.
- Ivi, lettere del 28 novembre 1882, 15 gennaio, 19 febbraio ed elenco dei reperti archeologici del 29 marzo 1883.
- Ivi, lettera del 22 maggio 1883 ed elenco dei reperti archeologici del 24 gennaio 1884.
- ASAq, Prefettura, 1^ s., Affari Generali, IV vers. 1885-1891, Cat. 14, Istr. Pubb., a. 1879-1892, b. 1, fasc. 19, elenco dei reperti archeologici del 10 gennaio 1885.
Per ulteriori approfondimenti: C. Castellani, Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica, ed. Kirke 2021, pp. 198-201.