Avezzano – “Dopo aver appreso della risposta da parte del consigliere comunale Nello Simonelli al mio appello sull’imminente Pride che si terrà fra pochi mesi ad Avezzano, desidero ringraziare quest’ultimo per il suo contributo e la sua riflessione.
Preciso che non faccio parte del comitato organizzatore dell’evento, ma ci tenevo a mettere in chiaro alcune cose, da persona libera, indipendente ed interessata alla discussione su questi temi.
La sensibilizzazione non si fa portando avanti scontri infiniti contro avversari politici – reali o presunti che siano – , ma attraverso un dialogo instancabile. Lo so che è un esercizio difficile, ma sono fermamente convinta che il percorso di crescita di ciascun individuo passi attraverso il confronto costruttivo, soprattutto con chi manifesti posizioni apparentemente diverse dalle nostre. In questi anni ho avuto modo di interfacciarmi con diverse realtà, interne ed esterne al mondo LGBT, e purtroppo noto che molti limiti sono presenti all’interno tanto quanto all’esterno.
L’omofobia e la transfobia sono problemi reali, che affliggono ancora la vita di tante persone, anche nel nostro paese, ed è doveroso fare in modo, tutti insieme ed anche attraverso la sensibilizzazione, di risolverli. Ma questo non dovrebbe autorizzare le associazioni ad abbracciare posizioni o atteggiamenti estremi, lontani dal senso comune. Il mio appello voleva essere uno spunto di riflessione su questo, ossia sull’esigenza di rimanere con i piedi ben piantati per terra, rifuggendo dai massimalismi ideologici, che purtroppo esistono.
Leggo i commenti di tante persone sfiduciate dai Pride, dal fatto che in diversi casi si sono registrati scarso decoro ed offese al sentimento religioso cristiano. Non lo nego e prendo nettamente le distanze da questi atteggiamenti, invitando le associazioni a fare altrettanto, senza indugi, adoperandosi fattivamente per evitare che questi fenomeni possano trovare il minimo spazio nel nostro territorio. Troppo spesso si è difeso astrattamente un preteso diritto ad una libertà di manifestazione assoluta, anche a costo di ferire il sentimento religioso altrui.
Al contempo, in taluni Pride italiani, abbiamo assistito ad un clima molto teso con persone LGBT di fede ebraica, per il solo fatto che esponessero la stella di David. Non vi sembra paradossale ed incoerente tutto ciò? Siamo sicuri che possa avere una qualche utilità al dibattito replicare simili comportamenti anche ad Avezzano? A prescindere da come la si pensi nel merito, non credo proprio che possa essere utile a qualcosa, e se si verificassero episodi simili sarei la prima a condannarli.
Desidero che vi siano delle occasioni di confronto in cui si possa parlare senza filtri, ma in maniera seria e credibile alle persone comuni, come accaduto lo scorso anno a Tagliacozzo e due anni fa a Roccavivi e San Benedetto dei Marsi. Per intenderci: qualora il Pride ad Avezzano prendesse una piega troppo estrema o politicizzata, come spesso purtroppo è accaduto altrove, non darei il mio sostegno alla manifestazione.
Mi farò sentire e vigilerò affinché non accada, accogliendo quindi l’appello del consigliere Simonelli a dar vita a momenti di riflessione e di confronto pubblici, deideologizzati ed aperti a tutte le persone, di qualsiasi orientamento politico e sessuale. Incontriamoci, parliamone ed organizziamo!”
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