“Ancora rincari per i carburanti alla pompa, con il prezzo medio della benzina che, secondo i dati diffusi oggi dal Mase, si è attestato nell’ultima settimana in Italia a 1,823 euro al litro, mentre il gasolio è salito a 1,726 euro/litro”. Lo scrive il Codacons che sta monitorando l’andamento dei listini dei carburanti e le ripercussioni a carico degli automobilisti. Rispetto all’ultima settimana di dicembre la benzina è rincarata del 3,8%, mentre il gasolio è salito del 4,2%. – analizza il Codacons – Questo significa che in pochi giorni la spesa per un pieno di verde è aumentata di circa 3,4 euro, mentre per un pieno di diesel si spendono 3,5 euro in più. Se si considera una media di due pieni al mese, l’aggravio per un automobilista raggiunge ai listini attuali +81 euro annui per una vettura a benzina, +84 euro per un’auto diesel.
SALGONO LE TASSE SUL DIESEL
“Le brutte notizie però per coloro che hanno un’auto a gasolio non sono finite. Il governo ha approvato un graduale riallineamento delle accise tra gasolio e benzina, con un aumento di 1-2 centesimi al litro per il gasolio e una corrispondente riduzione per la benzina. L’intervento mira a generare risorse per finanziare il rinnovo del contratto nazionale 2024-2026 dei 110.000 lavoratori del trasporto pubblico locale, scaduto nel 2023. Attualmente, l’accisa sul gasolio è fissata a 0,6174 euro/litro, contro i 0,7284 euro/litro della benzina. La misura si tradurrà in un surplus di gettito di circa 100 milioni di euro nel primo anno, con una crescita progressiva che potrebbe raggiungere i 500 milioni entro il quinto anno, quando il riallineamento sarà completato.
Il rincaro avrà un impatto diretto sugli automobilisti proprietari di veicoli diesel, che in Italia sono circa 16,7 milioni. Secondo le stime, un aumento di 1 centesimo dell’accisa comporterebbe una maggiore spesa complessiva di 245 milioni di euro all’anno, pari a circa 0,61 euro in più per un pieno da 50 litri. In caso di incremento di 2 centesimi, il costo aggiuntivo salirebbe a 490 milioni di euro annuali. L’intervento è stato concepito come una misura progressiva per ridurre il divario tra i due carburanti entro il 2030, rispondendo anche alle raccomandazioni europee di vincolare la fiscalità all’impatto ambientale.
L’attuale tassazione favorevole al gasolio, come evidenziato dal “Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi” del Ministero dell’Ambiente, è considerata in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità, data la maggiore nocività ambientale e sanitaria di questo carburante rispetto alla benzina. La Commissione Europea, già dal 2023, ha chiesto all’Italia di adottare una fiscalità più equa e orientata alla riduzione dell’inquinamento, disincentivando l’uso dei carburanti più inquinanti.
La misura è stata approvata con parere favorevole delle Commissioni Finanze di Senato e Camera, e sarà recepita attraverso un decreto interministeriale che definirà tempi e modalità di attuazione. Questo intervento rappresenta un passaggio cruciale per bilanciare esigenze di bilancio, tutela ambientale e finanziamento del trasporto pubblico, pur pesando sulle tasche degli automobilisti diesel”.