Rincaro record del gas: questo inverno arriveranno le bollette più care di sempre, prezzi fuori controllo

L’inverno che sta per iniziare sarà il più caro di sempre per le famiglie italiane. Le previsioni per la bolletta del gas per la stagione invernale 2024-2025 mostrano costi significativamente superiori al periodo della crisi prezzi del gas (2022-2023). A rivelarlo è uno studio di ECCO, il primo think tank indipendente italiano, senza scopo di lucro, dedicato al cambiamento climatico con una portata nazionale, europea e globale.

Il prezzo del gas ha raggiunto i 48€/MWh. Un aumento principalmente dovuto all’instabilità geopolitica nei Paesi fornitori, nonostante gli stoccaggi nel nostro Paese siano pieni e i gasdotti per l’importazione del combustibile siano stati utilizzati per meno della metà della loro capacità negli ultimi dodici mesi.

A determinare la grossa spesa che le famiglie italiane dovranno sostenere, oltre alla dipendenza dal combustibile, sono anche le temperature dell’inverno 2024-25 – più rigide, almeno fino ad oggi, rispetto all’inverno 2022-23 – e l’inefficienza del parco abitativo italiano, tra le più alte in Europa.

L’EFFICIENZA ENERGETICA

Secondo gli analisti di ECCO la soluzione per risparmiare risiede nell’efficenza energetica. Infatti, una casa in Classe A pagherà una bolletta del 60-65% inferiore a una Classe G. Nei diversi casi elaborati questo si traduce in un risparmio che può raggiungere fino a 1400€ l’anno.

“L’efficienza energetica rappresenta quindi l’unico strumento in grado di garantire sicurezza e risparmio alle famiglie e dovrebbe essere supportata da una visione d’insieme che armonizzi incentivi, fiscalità energetica, tassazione dei prodotti energetici, ponendo al centro la sicurezza energetica delle abitazioni, gli obiettivi climatici e la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

Al contrario, cancellare le politiche per l’efficienza senza offrire alternative espone le famiglie a costi energetici insostenibili senza possibilità di attuare investimenti che assicurino l’uscita dal problema.

Superare l’esperienza del Superbonus è necessario per il bilancio dello Stato ma deve essere fatto in modo ragionato, mantenendo un differenziale tra le ristrutturazioni generiche e quelle per l’efficienza energetica. Riportare il bonus casa al 36% e mantenere l’ecobonus al 65% avrebbe lo stesso impatto in termini di spesa pubblica, e manterrebbe un importante sostegno all’efficienza.

Inoltre, impiegare risorse pubbliche per aiutare le famiglie a rendere efficiente la propria abitazione produce benefici significativi su occupazione e crescita economica: tra il 2021 e il 2022 il valore della produzione delle ristrutturazioni profonde è cresciuto del 19,6% e l’occupazione del 3,8%.

L’efficienza energetica va a vantaggio di famiglie e imprese, favorisce l’uscita dal gas e lotta al cambiamento climatico e permette una riduzione dell’inquinamento urbano, mentre l’inazione porta a maggiori costi sociali nel futuro per mitigazione e adattamento, mancata competitività dei settori industriali nei mercati globali, costi dell’energia più alti per famiglie e imprese e progressivamente insostenibilità della finanza pubblica”.

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