Rito abbreviato condizionato per Catalano, si discuterà ad ottobre

Si è tenuta questa mattina al Tribunale di Avezzano l'udienza davanti al gup Proia, che, su richiesta dell'avvocato dinfensore ha disposto il rito abbreviato che si terrà il 18 ottobre

Avezzano – Si è tenuta questa mattina, davanti al gup Maria Proia, l’udienza preliminare che vede imputato per il reato di omicidio volontario, Pietro Catalano, 47 anni, buttafuori originario di Roma, che vive alla Piccola Svizzera, a Tagliacozzo. Catalano è accusato di aver ucciso un collega, anch’egli originario di Roma, Marco Callegari (46). I fatti risalgono all’11 settembre dello scorso anno.

Questa mattina, l’avvocato difensore di Catalano, Romolo Longo, ha sollevato davanti al gip delle eccezioni di nullità, legate al fatto che la procura ha notificato agli avvocati prima che gli imputati del processo per il reato di rissa erano cinque, poi invece sette. Secondo Longo, compromettendo in questo modo, il diritto di difesa degli imputati.

La Proia ha rigettato le eccezioni e ha rinviato la prima udienza in cui si deciderà il rinvio a giudizio per rissa, processo che eventualmente si terrà davanti al Collegio, al 18 ottobre. Data in cui ha stabilito l’udienza del rito abbreviato condizionato concesso a Catalano, per il reato di omicidio volontario, dopo la richiesta dell’avvocato difensore.

In questa sede l’avvocato Longo, che di fatto ambisce a uno sconto di pena, porterà dei testimoni.

Ad ottobre, per il reato di rissa, compariranno davanti al gup, Alessandro Bogdan Musetescu, 27 anni, Ioan Bogdan Stoica (27), Ionut Ichim Rosu (30), Ion Herghelegiu (33) e Alexandru Parvulescu (36), tutti romeni e residenti ad Avezzano, oltre che Stefano Lucidi (42), che era in compagnia quel giorno, di Callegari. Gli avvocati difensori sono: Antonio Pascale, Leonardo Casciere, Sonia Giallonardo, Andrea Tinarelli e Franco Colucci.

La famiglia di Callegari è assistita dall’avvocato Antonio Milo. Le indagini sull’omicidio sono state svolte dalla compagnia dei carabinieri di Tagliacozzo, agli ordini del comandante Edoardo Commandè. La pubblica accusa è sostenuta dal pm Vincenzo Barbieri.

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