Roccavivi ricorda oggi l’immane tragedia che cancellò il vecchio paese nel 1616

Roccavivi ricorda oggi l'immane tragedia che cancellò il vecchio paese nel 1616
Foto di Di Lorenvan95

San Vincenzo Valle Roveto – Nella memoria degli abitanti di Roccavivi, oggi, 8 Febbraio, si rinnova il ricordo di quanto avvenne esattamente 408 anni fa, nel 1616. Una slavina, probabilmente provocata dalle abbondanti piogge e dalla neve copiosa caduta, si staccò dal monte La Rocca e distrusse l’antico borgo medievale, situato sulle sue pendici. In molti, ai tempi, cercarono rifugio presso la chiesa di San Silvestro e Santa Maria ma, dalle rovine, vennero estratti ben 80 cadaveri.

Il paese di Roccavivi, frazione di San Vincenzo Valle Roveto, così come lo conosciamo oggi, è rinato nella parte più bassa, per volere del duca di Tagliacozzo, Filippo I Colonna. Gli abitanti che sopravvissero all’immane tragedia, quindi, si trasferirono più in basso, dove costruirono il nuovo paese. Da quel momento nacque Roccavivi Nuova. Il borgo precedente, chiamato Roccavivi Vecchia o Roccavecchia, rimase abbandonato, oggi restano visibili solo alcuni ruderi delle antiche abitazioni e della torre.

La chiesa di San Silvestro e Santa Maria fu in gran parte distrutta dalla frana e solo una parte della facciata e del campanile rimase visibile. Per questo fu abbandonata diventando luogo di sepoltura per le vittime della tragedia. Nel 1636, il duca Filippo I Colonna fece erigere una nuova chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, sulle rovine della vecchia.

La nuova chiesa conservò alcuni elementi della precedente, come il portale romanico e le statue dei santi. La chiesa fu poi restaurata e ampliata nel corso dei secoli, fino a raggiungere l’aspetto attuale. Oggi la chiesa è un santuario e un monumento nazionale.

Il santuario è un esempio di arte romanica del XII secolo, con una facciata a capanna e un portale ad arco a tutto sesto. Il santuario fu restaurato nel XIX secolo e danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma conserva ancora la statua della Madonna delle Grazie e l’antica statua di San Silvestro.

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