San Vincenzo Valle Roveto – Nella memoria degli abitanti di Roccavivi, oggi, 8 Febbraio, si rinnova il ricordo di quanto avvenne esattamente 408 anni fa, nel 1616. Una slavina, probabilmente provocata dalle abbondanti piogge e dalla neve copiosa caduta, si staccò dal monte La Rocca e distrusse l’antico borgo medievale, situato sulle sue pendici. In molti, ai tempi, cercarono rifugio presso la chiesa di San Silvestro e Santa Maria ma, dalle rovine, vennero estratti ben 80 cadaveri.
Il paese di Roccavivi, frazione di San Vincenzo Valle Roveto, così come lo conosciamo oggi, è rinato nella parte più bassa, per volere del duca di Tagliacozzo, Filippo I Colonna. Gli abitanti che sopravvissero all’immane tragedia, quindi, si trasferirono più in basso, dove costruirono il nuovo paese. Da quel momento nacque Roccavivi Nuova. Il borgo precedente, chiamato Roccavivi Vecchia o Roccavecchia, rimase abbandonato, oggi restano visibili solo alcuni ruderi delle antiche abitazioni e della torre.
La chiesa di San Silvestro e Santa Maria fu in gran parte distrutta dalla frana e solo una parte della facciata e del campanile rimase visibile. Per questo fu abbandonata diventando luogo di sepoltura per le vittime della tragedia. Nel 1636, il duca Filippo I Colonna fece erigere una nuova chiesa, dedicata alla Madonna delle Grazie, sulle rovine della vecchia.
La nuova chiesa conservò alcuni elementi della precedente, come il portale romanico e le statue dei santi. La chiesa fu poi restaurata e ampliata nel corso dei secoli, fino a raggiungere l’aspetto attuale. Oggi la chiesa è un santuario e un monumento nazionale.
Il santuario è un esempio di arte romanica del XII secolo, con una facciata a capanna e un portale ad arco a tutto sesto. Il santuario fu restaurato nel XIX secolo e danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma conserva ancora la statua della Madonna delle Grazie e l’antica statua di San Silvestro.