Sabina Santilli la Madre Teresa marsicana che ha raccolto la voce sommersa dei ciecosordi d’Italia non accolti

San Benedetto Dei Marsi – Il giorno in cui Don Antonio Sciarra venne a S. Benedetto dall’Albania, mi portò in dono, con mia gioia e sorpresa, un’immagine di Madre Teresa di Calcutta con la dedica: A loda Santilli e famiglia ricordando insieme l’indimenticabile Sabina, la Madre Teresa Marsicana”

Una grande donna, umile e silenziosa, vissuta nel suo mondo silenzioso e solitario, riempendo la sua vita con la preghiera e il lavoro fittissimo poichè per lei era cieca e sorda. Arricchita dal fuoco dell’Amore del Padre Celeste, si lasciò condurre da lui verso la Missione, all’inizio sconosciuta, ma poi rivelata: servire i suoi compagni d’ombra e di silenzio per loro tra mille difficoltà, nel dicembre del 1964, fondò la LEGA DEL FILO D’ORO, Associazione che tutelasse i loro diritti come le altre categorie tiflologiche e, con la Diocesi.

Questo un ricordo della sorella Loda per sabina, la donna che portò i sordociechi fuori dal buio

Nota.
“Da premettere La mancanza della vista e dell’udito, porta all’isolamento, per Sabina però, non fu così perchè amava relazionare con gli altri. “Volli sempre volli , fortissimamente volli”. 
     Aiutata dal Prof. Augusto Romagnoli all’inizio della sua rieducazione,con esercizi continui personali , evitò che la sordita le facesse perdere l’udito (afona sì,maparlare ancora). Già perchè per   poter mettersi in comunicazione con gli altri, doveva poter gestire la parola ” (Sr Maria della Natività Prof. Tarquini, delle  Suore Gianelline nipote)

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