Avezzano – Con l’avvento dell’era digitale e con il crescente bisogno di sentirsi parte di una società sempre più orientata ed attenta al benessere dei propri cittadini, molti centri, dal più grande al piccolo borgo, cercano di raggiungere tale obiettivo con ogni mezzo a disposizione, aumentando la fornitura di servizi e ottimizzando la gestione della Res Pubblica.
Certo è che per i piccoli centri il lavoro è doppiamente faticoso, perché oltre alle probabili resistenze dei membri più restii all’innovazione, si ha anche difficoltà nell’accesso a finanziamenti e agevolazioni che renderebbero tutto meno difficile.
Non è questo il caso della frazione di San Pelino: grazie alla sinergia di alcune associazioni e della Parrocchia (o per meglio dire, del Parroco Don Antonio Allegritti) si è dato vita ad un progetto per la creazione di un centro culturale per adulti e ragazzi, che oltre a portare con sé una ventata di innovazione nel Paese, arricchisce l’offerta già forbita del capoluogo marsicano, avendo molti interessanti progetti in agenda.
Grazie al contributo materiale e finanziario della parrocchia (che di fatto ha messo a disposizione l’intero edificio dell’Oratorio) si è avviata una ristrutturazione delle stanze in via Paolo Iacovitti 25, per favorire lo sviluppo socioculturale del e per il paese.
I progetti e le iniziative sono molti.
In primis il Centro per ragazzi. Oltre al già citato Centro Estivo Brucomela le cui modalità sono quelle tipiche dei centri estivi già conosciuti, tutti i ragazzi ed i bambini sanpelinesi potranno usufruire dei locali per svagarsi e divertirsi, oltre a continuare a seguire le attività pastorali che non subiranno variazioni, ma solo una riorganizzazione per evitare accavallamenti con gli altri eventi.
Il progetto di rinnovazione culturale si colloca in un “restyling” dell’intera comunità sanpelinese: punto di forza di questo progetto è la creazione di una Biblioteca aperta al pubblico, voluta fortemente dalla neo nascente associazione “L’Albero del Sole”, costituita da persone con esperienza e a conoscenza delle esigenze di cui il Paese ha bisogno. Questa biblioteca permetterà agli abitanti di coltivare l’hobby della lettura (sulla scia delle “Biblioteche di Quartiere” che stanno prendendo piede in questo periodo), fornendo un catalogo di libri prevalentemente donati.
E’ previsto un percorso di valorizzazione artistica dei luoghi della frazione, a partire dalla Chiesa, che si arricchirà di ulteriori iconografie, come “L’ultima Cena”, donata alla Comunità dal maestro Marcello Ercole, artista ultranovantenne delle nostre zone.
Don Antonio, complice il coraggio della giovane età ed un intuito innato per “progetti socialmente validi”, dichiara di essere molto felice per tutta questa serie di iniziative che, oltre a riportare in auge un edificio chiuso da 30 anni ( che ospitava un convitto di suore e radio San Pelino) dal potenziale altissimo, risolve l’annoso problema della custodia degli spazi pubblici, costituendo insieme alle associazioni coinvolte nei progetti, un vero e proprio organo di controllo e gestione degli stessi.