Sciopero programmato per due ore e poi si torna alle attività scolastiche per aderire “Alle bellezza della legalità”

Avezzano – Due ore di sciopero e di protesta a livello nazionale con la serietà, la disponibilità’ e il senso di appartenenza a cui tutti i giovani hanno partecipato, in piazza ad Avezzano , con le proprie scuole superiori di secondo grado, per il terzo anno consecutivo. dopo le due ore programmate di sciopero glia lunni dell scuola liceo scientifico “M.Vitruvio P.” sono tornati alle attività programmate partecipando al convegno tenutosi nel Teatro dei Marsi, “LA BELLEZZA DELLA LEGALITÀ “.

Un modo diverso di fare la scuola per la crescita e lo sviluppo dei giovani nella giusta strada, perché “dove non c’è legalita’ non c’è libertà “. Queste le parole del moderatore Prof. Arnaldo mariani

Un’ idea utile e importante per tutti nell’informare e sensibilizzare questa tematica della legalita’, la libertà è  sempre data per scontata, non deve essere affrontata sporadicamente, ma va difesa tutti i giorni come fanno i sindaci, le autorità e le forze armate, ovvio non sempre sono percorsi facili da vivere dal vivo, questo è l’esempio importante per far tesoro di questa giornata. Sarà acquisizione per l’esame di stato davanti alla commissione del 5° anno, gli alunni devono dimostrare queste competenze al percorso di legalità.

Trasgredire molte volte, senza rendersene conto si fanno infrazioni anche penali, la storia che ha raccontato Gaetano Paesano, quando da bambino sognava di fare il dottore o l’avvocato invece nel suo palazzo, nel suo quartiere Scampia di Napoli insieme ai suoi amici iniziò a confezionare e vendere droga, poi a farne uso, fino ad arrivare al suo primo arresto, fiero di non aver fatto la spia e fare bella figura con tutto il clan paragonando tale gesto ad un diploma di ragazzi che studiano, si sentiva protetto aveva molti soldi a soli 17 anni, vivere a Scampia ed essere qualcuno era importante, credendo di avere nei suoi amici una grande famiglia dove tutti si aiutano, e invece comprende che non è cosi,  sposato e padre di 2 bimbi quando finisce in carcere viene lasciato a se stesso da sua moglie i suoi genitori e gli amici.

Gaetano in carcere viene aiutato, inizia a fare ogni piccolo lavoro pur di tenersi impegnato, e da qui inizia il suo percorso di rinascita grazie a Simmaco Perillo un uomo che odia le armi diventato un obiettore di coscienza per evitare il militare, fondatore della cooperativa “ AL DI LA’ DEI SOGNI “ Un progetto per tutte quelle persone accumunate dal senso di abbandono e svuotamento, alla rinascita di loro stessi, insegnando a guardare loro da un’altra finestra della propria vita per scegliere ciò che è giusto o no. Un pacco per la camorra fatto di gente con storie vere che non si arrende, che pur avendogli tolto tutto distruggendogli negozi e case loro resistono dormendo nei sacchi a peli pur di non lasciare le loro abitudini.

Simmaco legge un capitolo del libro “COME I CAMALEONTI DAVANTI ALLO SPECCHIO” la vita negli spazi fuori luogo, narra la storia di Federico 80 anni di cui 30 passati nel manicomio, ai suoi occhi azzurri che guardavano in profondità e si aggrappa a a piccole cose come una foglia che suonava tra i denti e riponeva nella scarpa, era pieno di foglie in giro ma lui no…voleva solo quella, deambulava a fatica con il suo bastone e narrava talmente in profondità la sua vita vissuta fra la seconda guerra mondiale e il manicomio da farla vivere anche a chi lo ascoltava.

Fra dignità e pazzia patrimonio umano solo tramite i suoi occhi. Simmaco continua poi con il racconto del ragazzo che torna a casa dalla scuola e trova una folla di gente davanti casa sua e la madre sparita, nessuno gli dice cosa è  successo e come un pacco viene portato da una zia che gli racconta che la madre sta in ospedale e tornerà presto, ma a scuola ben presto iniziano a prenderlo in giro per sua madre pazza rinchiusa in manicomio, una terribile scoperta mai immaginata fino ad allora.

Non aveva mai dato segni fino a quel giorno che si era spogliata nuda urlando sul balcone, incredulo si fece accompagnare dalla zia per rivedere sua madre che trovo’ in uno stato vegetale, e peggioro’ anche di più in seguito ad un elettroshock, il giorno del suo 18° compleanno volle andare da solo a trovare la mamma e appena entro lei parlo per la prima volta “ auguri figlio mio, buona vita a te “ incredulo ma felicissimo la prese in braccio e corse fuori, malgrado le urla delle infermiere, per la prima volta all’ aria aperta in un grande spazio verde solo loro due in un tenero lungo abbraccio

La storia di Giuseppe un detenuto che esce dal carcere  per la prima volta dopo 11 anni per un permesso premio per partecipare ad uno spettacolo e si sente male perché non più abituato agli spazi aperti con tanta gente, e supera quel momento riuscendo fare la sua parte, viene raccontata agli studenti da Marco Puglia il magistrato di sorveglianza del tribunale di Santa Maria Capua in Vetere che ha aiutato Giuseppe nel suo percorso di rinascita e da come lo aveva ringraziato quel giorno dicendogli che si era sempre trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e come per la prima volta si sentiva al posto giusto nel momento giusto.

Dopo una toccante poesia di un bambino a cui muore la mamma e nessuno va in loro aiuto letta da una ragazza della scuola, e una serie di domande degli alunni al magistrato e a Simmaco, conclude il convegno il dirigente scolastico del liceo scientifico Francesco gizzi ringraziando tutti i presenti al convegno, di continuare a sperare e vincere ancora dando una mano tesa a tutti gli speranzosi che vogliono la possibilita’ di rinascere.

Foto di Manuel Conti

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