Aveva promosso la prima rete di monitoraggio nell’Appennino laziale
È venuta a mancare Ivana Pizzol, biologa e funzionaria della Direzione Ambiente della Regione Lazio, punto di riferimento nella tutela della fauna selvatica e in particolare dell’orso bruno marsicano, simbolo fragile dell’Appennino centrale.
Pizzol, da sempre impegnata sul fronte della conservazione della biodiversità, ha dedicato la propria vita professionale alla difesa dell’ambiente, con un’attenzione particolare al grande plantigrado abruzzese, di cui conosceva ogni abitudine e necessità.
Il suo nome resterà legato, tra l’altro, alla creazione della prima Rete di monitoraggio della specie nel versante laziale dell’Appennino, un progetto che ha aperto la strada a una collaborazione scientifica e istituzionale di grande rilevanza, in sinergia con enti, parchi e associazioni del territorio.
Appassionata, rigorosa, dotata di una sensibilità rara, Ivana Pizzol ha saputo unire competenze tecniche e visione strategica, promuovendo iniziative concrete per la tutela dell’habitat dell’orso e la prevenzione dei conflitti uomo-fauna. Non era una biologa da scrivania: il suo lavoro la portava spesso sul campo, tra le montagne e i boschi che amava, accanto ai ricercatori e alle comunità locali, convinta che solo attraverso il dialogo e la conoscenza si potesse garantire un futuro a una specie tanto preziosa quanto minacciata.
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nel mondo della conservazione e tra quanti, negli anni, hanno lavorato al suo fianco. A ricordarla oggi sono colleghi, ambientalisti, tecnici, ma anche tanti cittadini che hanno imparato, grazie al suo lavoro, a conoscere e rispettare l’orso marsicano come un patrimonio collettivo. Un esempio di competenza e passione che continuerà a vivere nei progetti che ha ideato e nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.
Foto di Parchi Lazio