Abruzzo – La Soprintendenza ABAP per le Province di L’Aquila e Teramo è intervenuta oggi alla conferenza stampa, organizzata dall’Università degli Studi per presentare la scoperta di sepolture riferibili all’età del ferro, rivenute in località Piano d’Accio, all’interno dell’area di cantiere del polo agro – bio veterinario dell’Ateneo.
Il ritrovamento, effettuato nell’ambito di un intervento di archeologia preventiva, su indicazione della Soprintendenza e in collaborazione con un team di esperti individuati dall’Università, ha portato finora alla scoperta di 13 sepolture a circolo, caratterizzate dalla presenza di pietre che delimitano le tombe, in due distinti nuclei.
A corredo delle sepolture sono stati ritrovati vasi ceramici, armi in ferro nel caso degli individui di sesso maschile e fibule e fusaiole per le donne, oltre a un torques in ferro, un collare tipico delle tombe infantili, che trova confronto nella necropoli scavata in località La Cona sempre nel territorio di Teramo.
Alla presenza dei rettori Dino Mastrocola dell’Università di Teramo e Liborio Stuppia della D’Annunzio, la Soprintendente Cristina Collettini ha rimarcato come il codice degli appalti fin dal 2006 abbia previsto, nella sua evoluzione normativa, gli strumenti per valutazioni preventive di interesse archeologico, finalizzate a tutelare i ritrovamenti, senza rallentare la realizzazione delle opere. Un ulteriore accento è stato posto dalla Soprintendente sulla buona prassi già in essere nel cantiere, che ha portato alla collaborazione tra due università del territorio, la SABAP e attori locali, per la tutela e la futura valorizzazione dei ritrovamenti.
L’archeologa Gilda Assenti, funzionaria SABAP responsabile per il territorio della provincia di Teramo, ha sottolineato come i dati d’archivio indicassero già l’elevata possibilità di trovare reperti nel sito oggetto del cantiere, accelerando non poco i passaggi successivi di scavo, rimozione e repertoriazione dei ritrovamenti. Questo approccio permetterà al team di professionisti che sta operando sugli scavi, di svincolare nel breve termine una prima parte dell’area della necropoli riconsegnandola alle attività di cantiere, per poi passare successivamente allo scavo del secondo nucleo di tombe.
La Soprintendenza ha già avviato con l’Università degli Studi di Teramo un percorso finalizzato a un accordo di valorizzazione che permetterà di procedere alla musealizzazione dei ritrovamenti presso gli spazi espositivi dell’Ateneo, coinvolgendo nell’attività esperti e studenti, facendo così entrare nel percorso virtuoso del ritrovamento, studio e classificazione ed esposizione, anche la didattica museologica affidata al prof. Paolo Coen, ordinario di museologia di Unite.
Intanto domenica 16 giugno, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, Soprintendenza, Università e FAI – Delegazione di Teramo apriranno il cantiere archeologico, attraverso visite guidate in gruppi della durata di circa quaranta minuti, effettuate da Gilda Assenti, Iolanda Piersanti e Alessandro Mucciante per la parte archeologica, la restauratrice Laura Pietrucci e l’antropologa Samantha Fusari.
Fonte: Soprintendenza ABAP province di L'Aquila e Teramo