è il nome della nuova pianta endemica, rinvenuta in una sola località situata tra la Valle d’Amplero e la Piana del Fucino, all’interno del sito della Rete Natura 2000 “Parco Nazionale d’Abruzzo”. In totale sono stati rinvenuti 65 esemplari, ad oggi quindi unici in tutto il mondo per questa specie, la quale è dunque da considerarsi a rischio di estinzione.
Il riconoscimento di tale pianta come nuova specie è stato reso possibile grazie ad analisi morfologiche e molecolari, avvenute a seguito della segnalazione di Marina Buschi Presidentessa del CAI Vallelonga – Coppo dell’Orso. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Biology, è stata svolta da un gruppo di ricerca internazionale, guidato dai ricercatori dell’Università di Camerino Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci.
La scoperta di questa nuova specie ci lancia un messaggio importantissimo. Ad oggi, nel 2023, la nostra conoscenza della biodiversità è ancora molto limitata. Le attività umane, probabilmente, hanno un notevole impatto anche su specie che ancora non conosciamo.
Questo dovrebbe farci comprendere ancora di più l’importanza di affidarsi al principio di precauzione ogni qualvolta ci apprestiamo a prendere in considerazione lo svolgimento e la realizzazione di interventi e progetti in ambienti naturali particolarmente pregiati e, per questo, protetti da leggi e normative nazionali e internazionali.
Foto: Fabrizio Bartolucci