Capistrello – Prende posizione il Pd di Capistrello, tramite il segretario Edoardo Gianluca Picozzi, sullo stato dell’edilizia scolastica nel territorio comunale: “Visto che l’Amministrazione Comunale non risponde alle richieste dei cittadini, in merito alle certificazioni necessarie a garantire la sicurezza nelle scuole, ancora una volta siamo noi ad assumerci la responsabilità di cercare di fare chiarezza”.
“Il 27 aprile 2016 – continua il segretario – è stato emanato un decreto del governo che ha sbloccato 1.065.872 euro di fondi comunali destinati all’edilizia scolastica, grazie ad un documento sullo stato delle strutture prodotto dalla passata gestione. L’attuale Amministrazione avrebbe dovuto dare seguito al decreto con delibere di giunta e relativa progettazione degli interventi e invece è rimasta immobile. Siamo arrivati così al sisma del 24 agosto scorso e alla relazione della commissione grandi rischi che la regione ha inoltrato ai comuni, chiedendo ai sindaci di eseguire le verifiche sulla vulnerabilità sismica delle scuole prima di decidere se riaprire o meno alle lezioni”.
“Negli altri comuni marsicani – continua Picozzi – in attesa di avere dati ufficiali dai tecnici, si è scelto di adottare soluzioni cautelative, mentre a Capistrello il sindaco ha deciso di riaprire regolarmente le scuole pur non avendo dati certi. Di fronte ad una tale discutibile decisione, la minoranza chiede tempestivamente la convocazione di un consiglio comunale straordinario, consiglio che viene convocato il 19 settembre 2016, ad anno scolastico già iniziato. Il sindaco, in quella occasione, rassicura tutti affermando che i documenti sono a posto e che a giorni sarà approvato il progetto per la messa in sicurezza della scuola Sabin.
Ora scopriamo che gli incarichi ai tecnici per eseguire le verifiche sono stati deliberati solo in questi giorni, cioè a distanza di due mesi. Scopriamo, altresì, che sono stati eseguiti dei controlli visivi su tutti gli edifici scolastici comunali e che sulla scuola materna Firenze, non avendo trovato nessuno ad aprire, il controllo visivo è stato fatto solo dall’esterno dell’edificio. Ci domandiamo: Perchè a distanza di mesi non è stata ancora prodotta alcuna progettazione per impegnare 1.065.872 euro sbloccato ad aprile dal governo? Perchè si è aspettato solo il 27 di ottobre per procedere all’affidamento degli incarichi ai professionisti per chiarire se le strutture sono sicure oppure no?
Siamo fiduciosi che i parametri saranno tutti nella norma, o meglio questo ci auguriamo, ma se malauguratamente non sarà così e scopriremo che le lezioni sono state svolte in edifici non sicuri? Il buon senso avrebbe consigliato l’adozione di misure cautelative, magari spostando temporaneamente le lezioni in altre sedi, come fatto da altri comuni. Invece il nostro sindaco, così come fece per la vicenda dell’acqua inquinata nella scuola Santa Barbara, ha deciso deliberatamente di tenere le scuole aperte nonostante non avesse a disposizione le opportune certificazioni”.
Il segretario conclude con un auspicio:”Non resta che attendere fiduciosi che i tecnici tardivamente incaricati, seppur nel mezzo di una emergenza sismica gravissima, facciano bene e celermente il loro lavoro in modo da recuperare una parte del tempo colpevolmente sprecato da altri”.