Balsorano – “Ci eravamo astenuti dal commentare l’ordinanza emessa dal TAR di L’Aquila in merito al ricorso presentato da un gruppo di genitori contro la scellerata scelta di privare Balsorano delle sue scuole, in base ad un “baratto” di cui non si intravvedono serie “contropartite”, se non un aumento dei costi dei servizi a carico della collettività, il depauperamento del tessuto sociale di Balsorano e, soprattutto, un oggettivo aumento del disagio a carico dei ragazzi in termini di pendolarismo, il che potrebbe indurre molti genitori a trasferire i ragazzi stessi a Sora, con una sconfitta epocale ed irrimediabile per tutto il territorio”.E’ quanto afferma in una nota il comitato ‘Salviamo la scuola di Balsorano’.
Chi vuole leggere il provvedimento del TAR lo trova qui: https://www.giustizia- amministrativa.it/cdsintra/ cdsintra/ AmministrazionePortale/ DocumentViewer/index.html? ddocname= 5JDIAPOR74J67HHHOKYQHP7GLI&q= balsorano .
“Non avevamo ritenuto di commentare perché l’ordinanza del giudice è chiaramente interlocutoria. Basta leggerla per comprendere di cosa si tratta. La stringata motivazione per cui non è stata concessa la “sospensiva” è la seguente: ‘Considerato che, ad un sommario esame, la domanda cautelare va rigettata non risultando sorretta dal prescritto periculum in mora, esprimendo la delibera gravata una “ipotesi di allocazione dei servizi e della popolazione scolastica tra i Comuni di Balsorano e di San Vincenzo Valle Roveto, secondo il seguente indirizzo di massima”, eventualmente operativa dal prossimo anno scolastico‘”.
“La partita è ancora tutta da giocare e non si comprende il senso dell’articolo comparso su un quotidiano locale e che ora rimbalza nelle pagine del più importante social network. Non è stato “bocciato” nessun ricorso e non è stato dato alcun via libera alle amministrazioni. E quindi, ancora meno, si comprende il senso dei virgolettati attribuiti ad anonimi rappresentanti dei due comuni, da cui traspare una soddisfazione che, al momento, appare del tutto ingiustificata”.
“Il TAR non ha affermato che il ricorso è infondato ma solo che il pericolo non si è ancora concretizzato, per cui non è stato necessario un intervento immediatamente censorio. Vogliamo ricordare la recente vicenda riguardante i direttori dei musei, nella quale il Consiglio di Stato nello luglio scorso, in sede cautelare, era sembrato dare ragione al Governo mentre, invece, lo scorso mese di gennaio, tra la sorpresa dei commentatori più superficiali, ha clamorosamente riaperto la partita, rinviando gli atti alla adunanza plenaria. L’esito della fase cautelare non pregiudica assolutamente il merito, specie in presenza di un’ordinanza motivata nei termini che abbiamo sopra trascritto. Ricordiamo il, sempre valido, monito di Boskov. Partita finisce quando arbitro fischia. E qui siamo appena alla prima azione di una partita che si preannuncia lunga”.