Marsica – Tutta l’Italia sta vivendo, in questi ultimi giorni, un momento particolarmente difficile dovuto al coronavirus e uno dei primi provvedimenti presi dal Governo Italiano per contrastare il diffondersi del virus è stato quello riguardante la chiusura delle scuole prima fino al 15 marzo e poi fino al 03 aprile, data che probabilmente potrebbe essere ulteriormente prorogata.
A seguito di questo provvedimento molte scuole italiane si sono attivate per garantire ai loro studenti una continuità scolastica attraverso le lezioni a distanza e l’assegnazione di compiti.
In riferimento a questo, a noi della Redazione ci è pervenuta una denuncia di una mamma di San Benedetto dei Marsi che lamenta la mancanza di strumenti specifici che in casi come questi, le istituzioni scolastiche devono mettere subito un campo a sostegno dei bambini con disabilità
“Mi rendo perfettamente conto che il coronavirus sia, ed è necessario che lo sia, l’argomento più rilevante del momento, ma purtroppo non si perde occasione per favorire la discriminazione verso gli alunni con disabilità” ci confida la mamma, Presidente dell’AIPD Marsica.
“Mentre le insegnanti di classe si preoccupano di assegnare, giustamente, i compiti agli alunni in attesa delle lezioni a distanza, il bambino con disabilità seguendo un programma differenziato rimane escluso da qualunque forma di iniziativa. Un bambino con disabilità, se lasciato senza alcun tipo di sostegno durante questo periodo di chiusura della scuola, rischia di regredire dimenticando quello che ha appreso. Ecco perché è importante denunciare questa mancanza sebbene la salute resti al primo posto. Siamo ancora lontani dall’inclusione. Mi auguro che il mio allarme possa servire affinché le istituzioni scolastiche del territorio, e non solo, vigilino su questo aspetto. I bimbi con disabilità ‘RESTANO A CASA MA NON DEVONO INTERROMPERE IL PERCORSO INTRAPRESO A SCUOLA’.”