Scurcola Marsicana torna al medioevo: corteo storico e giochi medievali nella Piana Palentina

“Di là dove si snoda la Piana Palentina” … ex quo planus Palentinus se explicat , domenica 17 novembre Rievocazione storica nel Centro storico di Scurcola Marsicana.
Coordinamento artistico Gabriele Ciaccia

Programma: Ore 15.00, Sala Consiliare: saluti Istituzionali e presentazione progetto “Drammaturgia  della storia”, da parte del Sindaco Nicola De Simone; a seguire, comunicazioni storiche di Giuseppe  Grossi e Carmine Malandra. Ore 15.40: al rullo dei tamburi si compone e inizia il Corteo Storico  con figuranti, splendidamente abbigliati dalla Maestra costumista Rosa Noto.
Ore 16.15, Piazza del  Mercato: lettura brani a cura del regista Gabriele Ciaccia e della consulente letteraria Emanuela  Mastroddi, accompagnati da interventi musicali della Compagnia Arcieri di San Giovanni.
Ore 16.45:  giochi medievali, dimostrazioni con arcieri, figuranti, mercato medievale, musici e tamburini, banchi  espositivi. In collaborazione con le Associazioni: Leone Rosso e Teatri Dei Colori

L’ombra del colle. Corradino, scendendo da Borgorose in direzione Cappelle, si era acquartierato  alle falde del monte Carce presso Magliano. Carlo d’Angiò, provenendo da Ovindoli, piega da  Cappelle fin sulle colline presso Albe, che dominano l’accampamento nemico, e vi si accampa. 

Il sangue degli Hohenstaufen. Federico I, il Barbarossa, perde la vita nei gorghi del Göksu, nei  pressi di Seleucia, in Cilicia. Federico II, Stupor mundi, fu ucciso – pare – per veneficio, da Manfredi.  Manfredi muore a Benevento, abbandonato dai suoi, combattendo con disperato valore, il 26 febbraio  1266. 

Il ruscello. La battaglia campale, secondo alcuni, ebbe materialmente luogo presso un ponte in  muratura sito lungo il corso del fiume Imele, nei pressi della confluenza con il torrente Rafia che dà  origine al fiume Salto. Secondo altri, la sera del 22 agosto 1268 l’esercito di Carlo D’Angiò e le truppe  di Corradino di Svevia si fronteggiarono dalle opposte sponde di un piccolo corso d’acqua, il Riale,  ovvero il “ruscello”, dalle rive alte e scoscese, presso la località Castrum Pontis. 

A terra il fiore purpureo. La vita di Corradino si conclude presso Campo del Moricino, ossia la  Palus Neapolitana, che lambiva la basilica di Santa Maria del Carmine, dove era custodita l’icona  della Vergine detta Glycophilúsa, la Madonna “della tenerezza”. 

L’evento è patrocinato da: Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, ENIT e Regione

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