“Se vuoi la pace” una lirica di Maria Assunta Oddi esorta alla tutela del nostro mondo

Lo scrittore latino Tito Lucrezio Caro, nel poema filosofico-didascalico “De Rerum Natura” (Della Natura), sostiene che l’universo è mortale, in quanto sono corruttibili i quattro elementi che, secondo la scienza antica, lo compongono: terra, acqua, aria e fuoco.
Negando il mito dell’armonia universale fornisce, a noi contemporanei, una drammatica immagine della caducità e della dissoluzione del mondo.
Una profezia, la sua, che discostandosi dall’immagine convenzionale, nella civiltà greco-romana di una natura incontaminata, si realizza pienamente nel nostro tempo angustiato da problemi ecologici assai più vasti e preoccupanti.

Questi versi siano un invito nell’ “Universo mortale” ad un agire sostenibile capace di ripristinare l’armonia tra natura e uomo. 

Se vuoi la pace.

Se vuoi la pace

Custodisci il creato

In ogni foglia o goccia di rugiada

In ogni petalo o spina di siepe.

Spegni il fuoco nucleare con

L’ardore inesauribile

Dell’amore fraterno.

Niente e nessuno

È più prezioso della 

Tenera concordia

Fra i solchi di stoppie 

Delle dorate spighe

Vellutata polvere di pane 

Sulla conca delle mani.

Umilia l’orgoglio

Come fece il tuo Dio

Che soffiò sulla creta

Col fiato della vita

La luce dell’anima 

Ala in volo fra l’eterno e il tempo.

Nel momento in cui venne 

Innalzato il cielo

Fu stabilito il giorno del giudizio:

che tu non sia giammai

causa della fine del mondo.

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