“Segnali dell’immaginario”: ad Avezzano la nuova mostra dell’artista Mauro Tersigni, domani pomeriggio il vernissage

Avezzano – Trascorse le vacanze e il caldo torrido di quest’estate 2024, il Circolo Iniziative Culturali “Studiounoripartiamodazero” sarà nuovamente protagonista con manifestazioni di Arti Visive. Il giorno 5 ottobre 2024 alle ore 18,00 Vernissage della Mostra Segnali dell’immaginario opere dell’artista Mauro Tersigni a cura e testo in catalogo di Marcello G. Lucci, il catalogo sarà presentato e distribuito ai presenti il giorno dell’apertura della mostra il 5 ottobre e resterà aperta fino al 13 novembre 2024, sarà visitabile tutti i giorni dalle ore 10:30 alle 12:45 e dalle 17:00 alle 19:30. Il lavoro recente di Mauro Tersigni è composto da sintagmi compositivi contrastanti e ciononostante perfettamente bilanciati nella realizzazione di una sintassi figurale tanto essenziale quanto singolare.

Per questa pura astrazione di volumetrica geometria vale quanto asseriva Constantin Brancusi “La semplicità non è altro che una complessità risolta”. Si tratta di attività creativa fatalmente lirica che organizza in un sistema plastico le proprietà materiali e cromatiche delle forme primarie. Geometrie come soggetti tangibili, assoluti protagonisti in una dimensione fuori dall’ordinario sebbene perfettamente definita e riconoscibile. È percepibile una tensione costante verso la destrutturazione, la sintesi e la ricomposizione che indugia nella contemplazione. Filosofia operativa che ha l’intensità e la concentrazione del pensiero orientale.

Le opere in argomento sono segnali dell’immaginario che si imprimono indelebilmente nella mente dello spettatore per chiarezza declamatoria e per rigore progettuale. Le forme, ordinate e seducenti nella loro intima essenza, occupano spazi perimetrati dai colori netti e contrastanti. Si evidenziano campiture suddivise per accogliere le diverse morfologie plastiche e indicare la direzione strutturale complessiva. Lo spazio scandito da queste figure elementari è un luogo fermo, silenzioso e distante tanto da assumere caratteristiche pressoché surreali. Le sagome, perlopiù collages di materiali poveri ma ricercati, assumono un equilibrio dialettico tra di loro apodittico di semplicità e raffinatezza formale. Triangoli, quadrati e rari rilievi circolari si stagliano su scenografie minimaliste, oppure sono invasi da lettere a stampa o rapidi gesti pittorici che impreziosiscono con gusto informale il risultato sia estetico che contenutistico. Le “News” si moltiplicano e si inseguono in un crescendo comunicativo di originalità e di stile, dove il vocabolo sostiene l’immagine e viceversa.

L’artista attraverso quest’ultima produzione, dal piglio riduzionista, rinnova la concezione dell’arte aniconica per inoltrarsi nella ricerca di una realtà che aborrisce, come già detto, la complessità. In questo modo analizza la suggestione della forma, la consistenza del colore e l’incanto della parola. E si mostra una realtà nuova, una realtà possibile non solo nella fantasia dell’autore ma anche nella concretezza della storia dell’arte. Così “Nero più” due triangoli e un quadrato assurgono a livelli di raffinatezza e fascino incomparabili.

Un’opera con ascendenze evidenti nella Literalist Art ma che invoca un’interpretazione sia letteraria che estetica. Anche la forza della natura e la sua meraviglia sono sintetizzati con un quadro/simbolo di particolare efficacia comunicativa: “Etna” come vertice di bellezza materiale, dove la vera cenere lavica si inserisce nel linguaggio artistico. Una sorta di casellario naturalistico che incuriosisce e attrae per senso di realtà e di poesia.

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