Abruzzo – L’uccisione di un individuo di cervone (Elaphe quatuolineata) all’interno del giardino del Parco Nazionale della Maiella, porta alla ribalta quanto sia sbagliata questa pratica, purtroppo ancora molto diffusa. Uccidere i serpenti, vipere comprese, oltre ad essere un reato in quanto si tratta di animali protetti da normative comunitarie e regionali, è un atto che evidenzia carenza di conoscenza e di sensibilità.
Nutrendosi (tra l’altro) di topi e ratti, contribuiscono infatti a mantenere sotto controllo le popolazioni di roditori, limitando i danni in ambito agricolo e il diffondersi di patogeni legati ai ratti in contesti urbanizzati.
Il Parco Nazionale della Maiella ha attivato da anni un numero verde al quale chiamare in caso di avvistamenti di serpenti all’interno di edifici, giardini e parchi pubblici, finalizzato alla loro traslocazione in ambienti naturali.
Fonte: Parco Nazionale della Maiella