L’Aquila – Nicola Ranalli è deceduto oggi ad Hobart, in Australia, dopo un breve ricovero in ospedale. Era nato il 7 novembre 1930 a Collelongo (L’Aquila), dove era tornato l’ultima volta nel 2019, prima della pandemia. Persona di rara sensibilità e gentilezza, era stato duramente provato dalla scomparsa di un figlio e della moglie Giovanna. Ad Hobart lascia la figlia Dora e una schiera di nipoti. L’Abruzzo perde una delle figure più appassionate e propositive della comunità regionale che vive nel continente oceanico.
Storico esponente dell’associazionismo italiano in Australia, Nicola Ranalli è stato il fondatore dell’Associazione Abruzzese di Hobart, fortemente impegnato a tessere rapporti tra l’Abruzzo e la Tasmania. L’Associazione degli Abruzzesi in Tasmania nacque infatti nel 1987, fondata da lui e da Umberto Tucceri, che ne fu primo presidente. Il sodalizio si consolidò rapidamente, guadagnandosi negli anni sempre più credito e prestigio presso le istituzioni della Tasmania. Per 21 anni Nicola Ranalli ne è stato poi accorto presidente, fino al 2012, quando lasciata la presidenza gli è subentrata Angela D’Ettorre ed attualmente Tony De Cesare.
Alla sua iniziativa, quando era alla guida dell’Associazione, ma anche dopo con i suoi stimoli verso i presidenti che gli sono succeduti, si devono le numerose iniziative sociali e culturali messe in campo nella capitale tasmana. Come certamente al suo impulso si deve il rapporto di gemellaggio tra la città di Hobart e L’Aquila, i cui prodromi furono stipulati nel 1996 nella città capoluogo d’Abruzzo con un protocollo di amicizia tra il sindaco di Hobart, John Freeman, e per la Municipalità aquilana chi scrive, allora vicesindaco dell’Aquila. L’anno successivo il sindaco Antonio Centi, con una delegazione della Municipalità, si recò in visita ad Hobart per sottoscrivere con il sindaco Freeman il Patto di gemellaggio tra le due città.
A Ranalli si deve anche il merito d’aver promosso l’avvio del rapporto di collaborazione tra lo Stato di Tasmania – uno dei sei della federazione dell’Australia – con la Regione Abruzzo, che purtroppo s’interruppe nella sua definizione, nel 2009, a causa dell’emergenza seguita al terremoto dell’Aquila. Ma Ranalli non si è mai perso d’animo nel sottolinearne le forti motivazioni di comune interesse, specie nel campo della conservazione della natura e dei Parchi che l’Abruzzo e la Tasmania hanno, accomunati dall’ingente patrimonio naturalistico ambientale protetto e da altri campi d’affinità su cui lavorare: particolarmente riguardo alla lingua e alla cultura italiana e alla possibile collaborazione scientifica tra l’Università della Tasmania e le Università abruzzesi.
La città di Hobart ha peraltro sempre coltivato il rapporto di gemellaggio, molto interessata a consolidare la partnership con la città capoluogo d’Abruzzo. Nel 2017, in occasione del ventennale del Patto di gemellaggio, una significativa delegazione della Municipalità di Hobart, guidata dall’allora sindaco Sue Hickey fece visita al Comune dell’Aquila, incontrando gli amministratori e il sindaco Massimo Cialente. Altrettanto interesse ha sempre mostrato lo Stato della Tasmania. Numerosa e molto attiva è la comunità italiana in Tasmania, particolarmente nella capitale. Significativa è la presenza abruzzese, che ha saputo conquistare un ruolo di rilievo nella vita sociale della capitale, assai apprezzato dalle autorità della città.
L’opera degli Abruzzesi, come quella di tutti i connazionali, ha fortemente contribuito alla crescita della Tasmania, e di tutta l’Australia, Stato federale dove la comunità italiana è ormai seconda in numero solo alla comunità anglosassone. La stima verso gli Abruzzesi trova dunque nel gemellaggio tra la capitale della Tasmania e la “capitale” dell’Abruzzo un significato che va oltre la già forte relazione tra le due città. E’ sperabile che gli auspici di collaborazione tra l’Abruzzo e lo Stato tasmano possano presto trovare occasione di una ripresa e una più concreta realizzazione.
Si dà il caso, infatti, che Abruzzo e Tasmania abbiano alcune analogie. Una, tra tutte, il fatto che la Tasmania è uno Stato a diffusa protezione ambientale, con flora e fauna molto specifiche. D’altro canto l’Abruzzo è essa stessa una regione con oltre un terzo del proprio territorio protetto, definita regione verde d’Europa, la quale vanta tre Parchi nazionali (Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise, Parco del Gran Sasso Monti della Laga, Parco della Maiella), uno regionale (Parco del Velino Sirente) e diverse aree ed oasi protette, che ne coprono quasi il 35% del territorio.
Molto solido, si diceva, il rapporto di gemellaggio tra Hobart e L’Aquila, quantunque la distanza renda difficile una regolarità di relazioni, ma che tuttavia si è alimentata periodicamente con iniziative culturali anche di rilievo. Anche chi scrive ebbe il privilegio, nel 2005, in rappresentanza della Municipalità aquilana, di guidare una missione culturale in Australia – Sydney, Canberra, Melbourne e Hobart – dell’Associazione Musica per la Pace, presieduta da Giuseppe Leuzzi, con il Coro “Cappella Ars Musicalis” diretto dal Maestro Josè Maria Sciutto.
Memorabile, tra gli altri, il concerto che il Coro tenne nello splendido auditorium civico di Hobart, che riempì d’orgoglio Nicola Ranalli, perfetto anfitrione nella città capitale tasmana e presso l’amministrazione civica guidata dal sindaco Rob Valentine. Incantevole città, circa 240mila abitanti, esposta su una splendida baia ai piedi del monte Wellington nella parte meridionale dell’isola, Hobart vanta incantevoli architetture nelle tipiche costruzioni in stile vittoriano a tinte color pastello. Importante il suo porto naturale. Dopo Sydney, cui la lega una storica regata, Hobart è la più antica città dell’Australia.
di Goffredo Palmerini