Si rinnova la sacra tradizione del pellegrinaggio di Santa Gemma

San Sebastiano dei Marsi – Si rinnova la sacra tradizione della pastorella, Santa Gemma, con l’incontro tra la delegazione di San Sebastiano dei Marsi e il popolo di Goriano Sicoli, all’insegna di un gemellaggio che dura ormai da decenni. E per tre giorni, 11-12-13 maggio, la gente del Giovenco e quella della valle Subequana si “fondono” in un solo popolo, nel nome della Santa.

Casa di Santa Gemma
Casa di Santa Gemma

La mattina, dell’11 maggio, la ragazza di San Sebastiano, Federica Di Pietro, indossati i panni della Santa Pastorella, si recherà in pellegrinaggio, con la gente del suo paese e di altri paesi vicini (quest’anno anche una folta rappresentanza di Montesilvano PE), a Goriano Sicoli. Quest’anno La giovane, percorre la strada, a piedi scalzi, portando un cero votivo.
Ad attenderla, sotto il paese subequano, tutto il popolo, con in testa il “Procuratore” (quest’anno il sindaco Rodolfo Marganelli) e tutte le autorità civili, religiose e militari.
Quindi, il momento “dell’incontro”, all’altezza dell’edicola dedicata alla Santa. Poi, tutti insieme, verso il paese, sfiorando appena la chiesa, inagibile a causa del terremoto dell’Aquila.

Toccante, l’incontro con la “comare”, nella scalinata che porta alla casa di Santa Gemma (ristrutturata dopo il terremoto): il grande abbraccio che rinnova “l’accoglienza”. E quest’anno la ragazza partita da San Sebastiano, grazie alla ristrutturazione della casa, tornerà a pernottare nelle stanze della casa della Santa.
Poi la distribuzione, ad ogni porta del paese, del pane benedetto.

sindaco Goriano
Il Sindaco di Goriano, Rodolfo Marganelli

LA STORIA
“Santa Gemma nacque intorno all’anno 1375 a San Sebastiano di Bisegna, in Abruzzo. I suoi genitori, di povera condizione sociale e dediti soprattutto alla pastorizia, per migliorare il loro tenore di vita, pensarono di trasferirsi a Goriano Sicoli, nell’odierna provincia dell’Aquila.
La fanciulla per causa di un’epidemia rimase orfana di entrambi i genitori. Lei comunque non si scoraggiò e protetta dalla comare continuò ad accudire il suo piccolo gregge, conducendo una vita fatta di lavoro e di preghiera. Secondo altre fonti invece, Santa Gemma si trasferì a Goriano accolta dalla comare solo dopo la morte dei genitori.
La storia del suo arrivo nel piccolo paese della Valle Subequana è alla base del pellegrinaggio che gli abitanti di San Sebastiano compiono l’11 maggio di ogni anno proprio a Goriano Sicoli. La casa della comare (nella quale abitò anche Santa Gemma) oggi ospita la confraternita a Lei dedicata.
Si narra cha la sua straordinaria bellezza fece invaghire il conte Ruggero di Celano, ma la pastorella reagì costringendo il nobile a pentirsi del suo comportamento. Colpito da tanta determinazione, il conte ordinò che si costruisse una comoda stanza adiacente alla chiesa di San Giovanni, affinché la fanciulla potesse vivere più degnamente e dedicarsi alle preghiere. Da quell’epoca la fanciulla condusse una vita ascetica, dedicandosi allo studio della Bibbia e prodigandosi nell’ assistenza spirituale verso le persone che a lei si rivolgevano.
Altri documenti raccontano invece che la pastorella visse per 42 anni in clausura assoluta nel borgo di Goriano Sicoli, pertinenza della Diocesi di Sulmona. Morì il 12 maggio 1426. Subito dopo la morte cominciarono a verificarsi numerosi miracoli. Gli abitanti di Goriano allora indussero il vescovo di Sulmona a far riesumare la sua salma, che risultò completamente intatta. I gorianesi fecero costruire un’urna in legno e il suo corpo venne collocato sotto l’altare maggiore della chiesa di San Giovanni (poi intitolata a Santa Gemma).
Tanti furono i miracoli che si verificarono in diversi luoghi d’Abruzzo, regolarmente annotati nel registro parrocchiale di Goriano e riconosciuti dalle autorità ecclesiastiche, che portarono la santa agli onori degli altari.
Il culto è approvato dal 1890. Santa Gemma è venerata non solo in Abruzzo, ma anche nelle tante comunità di abruzzesi sparse per il mondo in seguito alle varie emigrazioni succedutesi nel corso dei secoli.”
(tratto dal sito Comune di Goriano: storia della Santa Patrona)

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